giovedì 10 gennaio 2013

INTERVISTE: ECCO MATTIA "AIR" FRANZONI

Proseguiamo la conoscenza dei giocatori della bergamasca.. A sto giro si tratta di un giovane bresciano di belle speranze. Made in Sarezzo, ecco a voi l'ala della Comark Bergamo/Treviglio Mattia "Air" Franzoni...


E: Ciao Tia, grazie mille per aver dato la disponibilità a risondere alle nostre domande efarti conoscere così anche un pò nella provincia! Hai già letto la primissima intervista del Pestù? Commenti... Anche sul Divino-persona!

M.F: Ciao Raffa! Ho avuto la fortuna di condividere un anno assieme ad Ale e successivamente incontrarlo da avversario in C2 e in vari tornei estivi (dove ha sempre perso) quindi conosco il soggetto.. Non poteva che fare un'intervista così, è una persona super positiva e il suo entusiasmo è contagioso! Uomo spogliatoio se ce n'è uno, e anche in doccia da spettacolo!

E: Nativo di Chiari, quali son stati i tuoi primi passi in palestra? 

M.F: Ho iniziato all'età di 5 anni alla palestra di Adro, il paese dove attualmente vivo.. Io volevo assolutamente giocare a calcio, ma mia mamma non volle assolutamente perchè diceva che mi sarei ammalato facilmente (...), quindi mi mandò a giocare a basket. A 11 anni ho giocato il mio primo campionato U13, mentre a 14 sono stato chiamato a giocare a Sarezzo, dove ho trascorso 2 anni prima di arrivare in Bluorobica

E: Poi, nel primissimo anno riservato alla categoria Under 17 arrivi in maglia Bluorobica.. Quali erano le tue aspettative allora entrando a far parte di un gruppo forte con le stelline Tomasini-Carnovali?

M.F: Passare dal provinciale al campionato d'eccellenza era un salto che desideravo fare, quindi iniziai l'anno con grande voglia di dimostrare che potevo essere importante per la squadra. Sinceramente però non mi aspettavo che fossi così tanto importante e che come squadra fossimo così competitivi! Inoltre da metà anno in poi ho cominciato a giocare con regolarità sia l'U19 Eccellenza, sia la C2 nell'anno dei '91, quindi l'annata fu di molto oltre alle aspettative sia dal punto di vista cestistico che dal punto di vista delle esperienze vissute (se il campionato era fermo, partecipavamo a qualsiasi torneo in giro per l'italia)!

E: A livello giovanile raggiungete tra le altre cose la finale di Vasto contro la corazzata della MenSana Siena... Qualche rammarico per esser arrivati così vicini a vincere lo Scudetto? Cosa vi mancava per poter uscire vittoriosi su Monaldi e compagni?

M.F: Nessuno pensava che potessimo arrivare così avanti in quelle finali, forse nemmeno noi! Però il rapporto che si era creato tra di noi e la fiducia che avevamo l'uno nell'altro fecero si che andassimo oltre le aspettative. L'unico modo per battere formazioni più forti di noi, era essere più squadra di loro e, tolta la finale con Siena, lo siamo sempre stati. Siena era nettamente più forte di noi e con ragazzi che avevano già assaggiato le finali nazionali negli anni precedenti, la tensione ci giocò un brutto scherzo e ci asfaltarono.. Col senno di poi è facile parlare, ma avremmo dovuto avere più coraggio e renderci conto di che occasione ci stavamo trovando davanti..

E: In queste annate, il tuo head coach era Andrea Schiavi, tuttora Responsabile del Settore Giovanile... Descrivici che tipo di rapporto hai instaurato e qualche parola per descriverci come un atleta possa vedere Andrea, personaggio ritenuto innovativo da tutto l'ambiente cestistico...

M.F: Con Andrea ho un rapporto quasi viscerale nonostante non ci sentiamo spessissimo. Mi è sembrato di conoscerlo da sempre fin da quando l'ho incontrato la prima volta! Mi ha dato tanta fiducia, dandomi parecchi minuti anche in C2 e in U19.. Io penso che con i ragazzi non svolga particolarmente un lavoro sulla tecnica individuale (non che lo tralasci, comunque), ma è un motivatore e fa sentire tutti importanti, non ricordo di essere mai andato controvoglia ad allenamento quell'anno!

E: Primissima annata Under 19 agli ordini di coach Martini con la primissima esperienza in C Regionale... A Marzo cambio di panchina forzato, con l'arrivo di coach Agazzi! Raccontaci un pò come hai vissuto quell'annata difficile e come alla fine, siete comunque riusciti a raggiungere gli obiettivi prefissati!
M.F: Dal punto di vista personale è stato l'anno peggiore (anche se l'ottimo Medolago e Degli Agosti fuori dal campo hanno regalato momenti di spogliatoio memorabili!), ho avuto una marea di problemi fisici e i continui cambi di allenatore ci hanno penalizzato molto. Alla fine però con Pier abbiamo lavorato bene ed ha avuto il merito di mettere a posto una squadra abbastanza allo sbando. La salvezza è stata raggiunta all'ultima giornata, anche se non sembrava possibile ad un certo punto e penso che vadano proprio a Pier Agazzi i meriti maggiori di quel risultato!

E: Seconda annata Under19 si trasferisce tutto quanto a Treviglio... Squadra assai attrezzata, con la nuova guida di Zambelli, tuo attuale allenatore-vice allenatore! In Under19 fate la vostra raggiungendo le Finali Nazionali e uscendo a testa alta contro i campioni futuri della Virtus Bologna, mentre in C Regionale vi salvate all'ultimo faticando forse più del previsto... Come te la spieghi questa differenza all'interno della stessa stagione?

M.F:Innanzitutto Carnovali e Tomasini giocavano solo l'U19, quindi in C2 avevamo meno qualità nei singoli e meno profondità di roster. In secondo luogo, molti 94 erano alla prima esperienza in un campionato senior, dove si gioca un basket abbastanza diverso e dove i giocatori sono più 'sgamati', quindi magari ti provocano o cose del genere.. Siamo partiti in maniera disastrosa perdendo le prime 11 (alcune in maniera rocambolesca)! Poi abbiamo vinto una gran partita contro Sarezzo e da li abbiamo acquisito fiducia, fino a poi raggiungere la salvezza in una serie di playout di Rugby contro l'indimenticata (e indimenticabile) Bosto Varese! Chi vuole i dvd delle varie risse basta solo che li chieda!

E: Ora, uscito dal settore giovanile sei entrato nei 10 alla Blubasket Treviglio... Inizio di stagione con pochi minuti ed ora, con l'arrivo di Pederzini sei diventato l'11^, pur giocando da protagonista nella C Regionale. Quali erano le tue aspettative di questa stagione? Son cambiate in corso oppure è rimasto comunque tutto invariato?

M.F: A metà giugno c'è stato un colloquio con Adri (Vertemati) e il direttore sportivo della BluBasket (Gritti) nel quale ho espresso la mia volontà di rimanere nell'ambiente trevigliese. Adriano mi ha confermato la sua fiducia e il piacere di avermi nei 10 ed ho accettato. Ero molto fiducioso e, avendo preso quella decisione, ovviamente credevo alla possibilità di ritagliarmi un piccolo spazio in campo, lavorando duro. Comunque, più che il trovare minuti, la volontà di rimanere a Treviglio è stata dettata dalla voglia di lavorare con Adriano, perchè allenarmi tutti i giorni con l'intensità che c'è nei suoi allenamenti pensavo (ed ora so che è così) che mi potesse far migliorare. Ho fatto un bel pre-campionato dando tutto nei minuti che mi son stati concessi, poi durante le prime partite di campionato il mio minutaggio è stato sempre meno fino ad essere del tutto assente e con l'arrivo di Pede, anche a uscire dai 10.. Giustamente la società si è data l'opportunità di migliorare la squadra in un periodo dove sono usciti un po' di problemi dopo un grande inizio di stagione. Le aspettative sono un po' cambiate, il mio atteggiamento no, ho circa 100 Km al giorno da fare per andare ad allenarmi e sarebbe stupido buttare via tutti i sacrifici fatti fino ad ora. In più, è un onore essere in una società di questo livello e non lo vivo come un peso, anche se di sicuro le opportunità di rimettere piede in campo in B1 quest'anno, stando così le cose, sono praticamente nulle.

E: In tutto questo percorso, accanto a te c'è sempre stato un coach... Raccontaci un pò qualche esperienza passata assieme ad Alessandro Tusa, tuo allenatore-tassista per ormai 5/6 anni!

M.F: Ale l'ho conosciuto 4 anni fa quando anche per lui era il primo anno in Bluorobica.. I primi due anni sono stati spassosissimi, le gag vissute nel pulmino dei bresciani (Ale portava ad allenamento, oltre a me, Leo, Cancelli, Nava e Tedoldi) sono una marea! Da quel primo anno Ale è diventato un amico fuori dal campo e d'estate lo vedo sempre (ubriaco..scherzo!) a Bs o in giro per qualche torneo estivo (pratica che l'ultimo anno ha ormai abbandonato! Grazie al cielo!).. Poi a Brescia, non si sa perchè, ma c'è sempre qualche motivo per festeggiare, quindi è stato anche un eroico compagno di alcune delle mie esperienze da alcolista durante le parecchie notti bianche che si organizzano in centro durante l'estate.. Per tutte queste esperienze passate insieme, anche fuori dal campo, Ale è per forza di cose più che un semplice vice-allenatore per me..

E: Ti chiamano Air per la tua propensione a schiacciare.. In quale aspetto del tuo gioco ritieni di poter migliorare? Prospettive per il futuro immediato e oltre...

M.F: Penso di saper fare più cose di quelle che faccio vedere, ma non sempre le tiro fuori. Soprattutto negli ultimi 2 anni ho migliorato molti aspetti del mio gioco e anche se in B1 non sto trovando spazio, il lavoro con Adriano è sempre alla massima intensità, quindi se ti impegni, migliorare diventa la normalità! Secondo me devo migliorare il mio palleggio ed attaccare di più il ferro, a volte invece mi fido troppo del mio arresto e tiro e mi accontento.. Comunque sto lavorando molto quindi prima o poi spero di raggiungere questi miei obiettivi!

E: Grazie mille ancora per la tua disponibilità e un saluto a qualche tuo compagno o ex compagno di squadra...

M.F: Grazie a chi ha sopportato e letto tutta l'intervista! Saluto Maltecca che finalmente si è trovato un lavoro cazzo!



Errebi

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