venerdì 11 luglio 2014

DAILY BASKET: A2 Silver – La parola ai protagonisti: Emanuele Rossi e la sua Treviglio


Fabrizio Quattrini 10 luglio 2014 10:00 A2 Silver, DailyNews, LNP

Chiudiamo oggi, con una lunga chiacchierata con il capitano della Remer Treviglio Emanuele Rossi, una serie di interviste ai protagonisti dell’ultimo campionato di DNA Silver. Dopo aver ospitato i protagonisti della finale play-off, Alberto Chiumenti e Alvin Young dell’Assigeco, e aver dato spazio ai vincitori, Luca Rallo (GM di Mantova) e il presidente degli Stings Adriano Negri, ci è sembrato giusto chiudere con un giocatore che ha di fatto speso la sua carriera a cavallo tra la Lega Due e la B d’Eccellenza, prima che diventassero Gold e Silver. Ma soprattutto un giocatore che, numeri alla mano (doppia doppia ad allacciata di scarpe con 13.1 punti e 10.3 rimbalzi e unico italiano nei primi 10 per valutazione con 19.9 a partita), può essere considerato come uno dei migliori giocatori della stagione.

Quando una stagione sportiva finisce è tempo di bilanci. Anche noi che ci divertiamo a scrivere di questo maledetto giochino di cui siamo innamorati tiriamo le somme. Una stagione dura 10 mesi ma è un concentrato di vita, in cui incontri molte persone, alcune passano senza lasciare un segno, altre restano. E sono quelle speciali, quelle che hanno sempre qualcosa di interessante da dire, con cui parli sempre volentieri anche solo per una veloce battuta mentre tengono la caviglia al fresco in un secchio di acqua ghiacciata alla fine di un allenamento. Oppure con cui riesci a riempire, con una piacevole chiacchierata di oltre mezz’ora su Skype, la tua altrimenti solitaria serata da lavoratore all’estero in un paesino di mezza montagna.
Emanuele Rossi è una di queste persone. Ragazzo di una semplicità e di una gentilezza disarmante, mai banale quando apre bocca o pubblica un post sulla sua bacheca di Facebook. Che sia speciale lo capisci anche quando lo ringrazi per aver accettato l’amicizia e lui ti spiazza con la sua simpatia romana. E’ speciale perché senza farsi troppo pubblicità anche durante le meritate vacanze trova il tempo per il suo amato sport e lo fa per aiutare gli altri, organizzando da 6 anni (dopo averci giocato nei 7 anni precedenti) una 24 ore di basket a Riva del Garda la “Simo&Francy Memory Summer” che ormai da oltre 10 anni vuole ricordare due sfortunate giocatrici di basket strappate troppo presto alla vita.
Raggiungiamo Lele proprio alla fine di questa 24 ore, stanco ma felice per aver dato ancora una volta il suo contributo per quelli che hanno avuto meno fortuna nella vita. Ci fa virtualmente entrare nella sua casa di Riva del Garda dove, questo 32enne giramondo del nostro basket, ha trovato casa e famiglia, con la sua Layla e il suo piccolo (ma non troppo visto che a 3 mesi è già sulla buona strada per diventare un discreto 7”) Shady E a proposito di casa, Lele, come la mettiamo adesso che il prossimo anno giocherai per il quarto anno a Treviglio? “Eh si è vero, finora qui a Riva era la città dove avevo giocato più anni (3 stagioni consecutive dal 2002, ndr). Il prossimo sarà il quarto anno alla Remer. Ma Treviglio per me è casa, una maglia che ormai sento mia, un ambiente dove sono sempre stato trattato bene sia dalla società ma anche dal pubblico. Una scelta che abbiamo voluto fare insieme, c’era la volontà di continuare e di andare avanti, anche perché il rapporto che ho con la BluBasket è tale per cui abbiamo sempre parlato in modo onesto, affrontando problemi insieme e superandoli. Ad esempio quest’anno che per me e mia moglie non è stato facile, con anche alcuni problemi legati alla gravidanza, ci sono stati vicini, sia la società ma soprattutto Adriano (Vertemati, l’allenatore della Remer, ndr), e ci hanno aiutato ad andare avanti e a sentirci come in una grande famiglia. Alla fine quando stringi questo tipo di rapporti che ti fanno vivere bene, soprattutto fuori dal campo di basket, fare una scelta di questo tipo è del tutto naturale. Aldilà dell’ambiente e della serietà di una società che sa fare pallacanestro e sa programmare, sicuramente un ruolo importante l’ha giocato la conferma di Vertemati, che reputo un grandissimo allenatore e se avrà fortuna arriverà dove deve arrivare”.
Una nuova firma in calce ad un contratto arrivata alla fine di una bellissima stagione, chiusa con il terzo posto in regular season dopo un gran finale ma con una sfortunata appendice nei play-off. Una serie contro Matera partita male in gara-1 (con l’infortunio di Bojan Krstovic) e in cui la Remer ha sempre dovuto inseguire “Dispiace come è finita la stagione perché avevamo fatto un grande campionato, con finale in crescendo, avevamo trovato una grande quadratura dopo aver passato anche momenti difficili. Abbiamo anche trovato Matera che era sicuramente la squadra peggiore per noi, quella con cui ci accoppiavamo peggio in tutti i ruoli. Una squadra molto forte costruita per vincere, in più la sconfitta in gara-1 e l’aver perso Bojan per tutta la serie ci ha sicuramente condizionato. Anche se poi la pallacanestro è fatta di episodi e ce la siamo giocata in tutte le gare e magari con un pizzico di fortuna su alcuni episodi avremmo potuto girare la serie, ma i play-off sono una lotteria ed è andata così”. Ma visto che Rossi è prima di tutto una persona seria oltre che un grande capitano puntualizza subito che “onestamente non abbiamo giocato nelle quattro partite la nostra migliore pallacanestro, e purtroppo io per primo. E’ vero che la pallacanestro è uno sport di squadra ma bisogna anche prendersi le proprie responsabilità e non sono mai riuscito ad entrare nella serie ed in 3 partite su 4 non sono riuscito a dare quello che avevo dentro”.

In ogni caso un play-off andato male non cancella una stagione decisamente positiva “Assolutamente. Reputo la stagione della Remer molto buona. Non era facile partire con una squadra completamente nuova, non era facile superare questo primo anno, con gli stranieri, non era facile raggiungere gli obiettivi che ci eravamo posti. Abbiamo dato tanto spazio ai giovani ed abbiamo anche preso uno dei premi per il minutaggio degli Under. Una stagione difficile, in cui fino all’ultima giornata tutte le posizioni erano da definire, eppure noi abbiamo fatto il nostro campionato, abbiamo superato momenti complicati e ne siamo sempre venuti fuori chiudendo la stagione regolare al terzo posto. E di questo va dato atto ad Adriano e alla società di aver fatto sempre le scelte giuste per superare i momenti duri e riuscire a tenere la squadra sempre compatta”.
Finita una stagione si inizia già a pensare alla prossima e Treviglio è voluta ripartire dall’architrave dell’ultima annata confermando l’asse play-pivot: Lele Rossi e Tommy Marino. “Non me ne parlare, mi toccherà sopportarlo e avere pazienza per un’altra stagione! Scherzi a parte, la conferma di Tommy mi ha reso solo felice. Con lui a fine stagione scherzavamo “Se firmi tu, firmo anche io”, ma sapevamo entrambi che volevamo restare a Treviglio e alla fine è andata così. Con Tommy abbiamo un rapporto molto bello e sincero, è capitato e sicuramente capiterà ancora di “scazzare”, perché su tanti aspetti siamo molto simili, però il rapporto che abbiamo instaurato fa si che tutto venga risolto dopo 2 minuti. Come ho detto personalmente anche a lui e pubblicamente scritto sulla sua bacheca di Facebook, un altro anno, speriamo anche due, con un matto, ma con un grande talento e soprattutto con il suo grande cuore, lo faccio molto volentieri”. Insieme a Marino e a Rossi, la Remer ha messo già a segno un colpo di mercato con il giovane Turel ma soprattutto ha confermato un altro giocatore importante, soprattutto per come ha chiuso alla grande la stagione, il giovane ceco Tomas Kyzlink “Sono molto felice anche per la conferma di Tomas. E’ un ragazzo speciale che nel corso della stagione ha passato momenti brutti ma ha dimostrato grande maturità venendone fuori. Non è facile a 20 anni venire qui in Italia a giocare, ma lui ha dimostrato di potercela fare e sono felice che sia rimasto perché è uno che ci crede e che lavora tantissimo per migliorarsi ogni giorno. Come ho detto anche a lui quando ci siamo salutati se tornerà con la stessa voglia con cui ha chiuso il campionato credo proprio che possa essere la grande sorpresa della stagione.” Una stagione in cui ovviamente la Remer si proporrà come una delle squadre importanti e vogliose di giocare un ruolo da protagonista. L’obiettivo salvezza, invocato la scorsa stagione, è lontano e sicuramente la società trevigliese farà il possibile per allestire la migliore formazione possibile “perché sicuramente vogliamo essere ancora una volta protagonisti, come abbiamo fatto quest’anno. Sappiamo che come ogni anno sarà dura ma spero ovviamente di arrivare il più in alto possibile e magari migliorare il traguardo raggiunto quest’anno. Per quanto riguarda la costruzione della squadra se riuscissimo a ripartire da una base di almeno 4-5 giocatori confermati sarebbe il massimo per dare continuità al progetto tecnico”.
Una stagione, la prossima, con una gradita novità sui seggiolini del PalaFacchetti. La Remer ha infatti già staccato il primo abbonamento della stagione 2014/2015, a favore di Shady Rossi, 3 mesi in questi giorni, la più bella vittoria di Lele in questa stagione “Beh essere genitore è una cosa bellissima e credo che qualsiasi persona sana di mente non possa che amare i propri figli, a 3 mesi così come a 60 anni. E’ stato sicuramente un anno, anzi 9 mesi particolari, fatti di speranze, preoccupazioni e alla fine felicità. Come ho già detto abbiamo passato anche momenti complicati ma per fortuna tutto si è risolto per il meglio, e proprio in questi momenti che ho sentito molto vicini la società, i compagni e soprattutto Adriano. Grazie alla loro vicinanza siamo riusciti a superare questi momenti. Adesso pensi solo a lui, speri che stia sempre bene e lo guardi e quasi non ci credi che sei riuscito a fare questa cosa bellissima, anzi che Layla,, soprattutto lei, sia riuscita a fare una cosa così bella”.
Ci sembra indelicato bloccare Rossi mentre parla di suo figlio e di come questo arrivo abbia cambiato tanto nella sua vita, di come gli abbia dato tante nuove responsabilità…ma per fortuna ci pensa lui a sdrammatizzare “d’altra parte alcune cose non cambieranno e resterò il solito Rossi, con la cresta in testa per la felicità di mia suocera (che li vicino si fa una grassa risata, ndr)”. E allora ne approfittiamo e facciamo la classica entrata in scivolata che nessuno si aspetta. Perché nessuna intervista che si rispetti con Rossi, romano de Roma e romanista sfegatato (guardare la foto del suo diario su Facebook per crederci, ndr), non può non contenere una domanda su quella che era (prima della nascita del figlio) la sua vera malattia: il calcio “Si è vero la Roma è una malattia. E’ una cosa che mi fa stare male ma anche bene, poi noi a Roma il calcio lo viviamo veramente male però quando arriva una soddisfazione è ancora più bello. Quest’anno abbiamo fatto una grande stagione, ma sinceramente non ho mai avuto sogni di scudetto. L’unica cosa che mi premeva era arrivare secondi per non rischiare di andare fuori dalla Champions ai preliminari. Invece ci siamo e ci godiamo ste 6 partite con la musichetta della “Champions”. Spero che il prossimo anno si confermino, anche perchè adesso ci aspettano tutti al varco”.

Ci salutiamo così, anzi no, perché Rossi torna improvvisamente nel suo ruolo di capitano e di persona con qualcosa di importante e speciale da dire “Se me ne dai la possibilità, ci tenevo particolarmente a dire una cosa su una persona con cui ho condiviso l’ultimo anno sportivo. Sono stato veramente onorato e molto felice di aver avuto la possibilità di giocare con Franz “Ike” Ihedioha, un bravissimo ragazzo ed un grande uomo squadra a cui non posso che augurare il meglio per il suo futuro”. Che dire Lele, sei sempre un passo avanti!

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