venerdì 6 maggio 2011

Pick’n’write: uno sguardo sulle prospettive dei play-out.






SEBINO – SCANZOROSCIATE. La compagine di Villongo-Sarnico, dopo un buon inizio di stagione, era progressivamente scivolata in posizioni pericolanti, per poi trovare nelle ultime giornate vittorie clamorose tra le mura amiche (dove ha sconfitto formazioni di vertice come i Bad Boys Bergamo e il Visconti Brignano), che le hanno permesso di scalare il corto fondo classifica, sfiorando addirittura la salvezza diretta.



Il roster a disposizione di Giuseppe Polini è davvero giovanissimo, ma può contare sull’esperienza di elementi importanti come l’ala grande Scarfone, l’inossidabile Belometti e in particolare su Said Mashal, ala-centro marocchina classe ’74, vero e proprio punto di riferimento per il team, oltre che “manuale vivente” della pallacanestro, soprattutto intesa come gioco di squadra. Un ingranaggio a dir poco essenziale, un pilastro tecnico e motivazionale, che permette ai giovani sebini di rendere al meglio anche contro avversari più quotati.
Come se non bastasse l’Under19 del Sebino Basket guidata da Gimmy Cruda - con molti elementi classe ’92 e ’93 impegnati anche sul fronte “senior” in Promozione – ha centrato l’importante traguardo delle final four di categoria, battagliando con formazioni blasonate come Mozzo, Borgo Excelsior e Lussana: decisamente un progetto “verde” e vincente quello cresciuto sulla sponda del lago d’Iseo, destinato ad una maturazione costante nell’immediato futuro.





Lo Scanzorosciate del presidente Signorelli ha dovuto affrontare il suo anno da matricola in Promozione senza il giocatore che più di tutti ce l’aveva portata, ovvero Stefano Rizzi, accasatosi ai Bad Boys ma – causa un grave infortunio al ginocchio – uscito di scena dopo sole quattro giornate di campionato. Il mercato di riparazione ha poi portato Pontiggia (in uscita proprio dai Bad Boys) e soprattutto Christopher Martland, talento serbo-svedese ex-Lidingö Basket (lega2 svedese): un play-guardia che – anche a causa del prolungato infortunio del regista titolare Lodetti – sta diventando sempre più determinante per le sorti della causa giallo-rossa (la sua media è superiore ai 13 punti a partita, in soli 10 match disputati).
La squadra allenata da Boccafurni – che molti davano già per spacciata - ha agguantato al foto-finish l’accesso ai play-out, grazie a due vittorie consecutive nelle ultime tre giornate (contro Sebino, appunto, e contro l’Almennese) e al crollo delle altre pretendenti alla salvezza: e qui le “scorie” fisiche e mentali potrebbero farsi sentire, soprattutto considerando che il roster ha praticamente gli effettivi “contati”.
A prescindere dalle possibilità di ripescaggio – consistenti e futuribili, ma comunque tutte da verificare – quello tra Sebino e Scanzo sarà un match decisamente equilibrato: personalmente vedo Mashal e compagni leggermente favoriti - anche se i precedenti stagionali (una vittoria per parte ma differenza canestri nettamente a favore dei seriani: +2 per il Sebino all’andata, +19 per Scanzo al ritorno) non mi danno ragione – in virtù di un organico più completo ed equilibrato, e di un andamento in campionato certamente meno affannoso.

PALAVAL – MARTINENGO. E qui si inizia a fare sul serio, con il tipico adagio americano più che mai adatto all’occasione: win or go home! Entrambe le squadre, infatti, erano già state oggetto di ripescaggio al termine della scorsa stagione: chi perde, quindi, scende senza appello in Prima Divisione. La contesa è senza dubbio equilibratissima, come dimostrano i precedenti stagionali: un referto rosa per parte, per di più ottenuto con scarti ridotti (+7 per Martinengo all’andata, +2 per il Palaval al ritorno).





Ad inizio stagione il Palaval è divenuto società satellite del Lussana ed ospita quindi i ’92-’93 dell’Under19 bianco-verde, oltre all’annata ’91 ormai uscita dal ciclo delle giovanili. I giocatori preesistenti non hanno però sposato il nuovo progetto “verde” e così alla formazione di Colombo Giardinelli manca, per così dire, un leader senior, uno o due giocatori d’esperienza che guidino la squadra nei momenti di difficoltà. I giovanissimi palavallini, infatti, sono tecnicamente molto preparati oltre che esuberanti dal punto di vista fisico, ma spesso peccano nella gestione dei momenti cruciali delle partite, sprecando anche consistenti vantaggi di fronte ad avversari più esperti e “smaliziati”. Il collettivo bianco-blu ha comunque compiuto dei considerevoli passi in avanti dall’inizio della stagione, grazie anche all’inserimento occasionale – che ora diventerà stabile in questa post-season – di Luca Caraglio (“fisicata” ala classe ’90, scuola Blu Orobica, già dall’anno scorso nel giro della prima squadra del Lussana in C2).



Il Martinengo di Roby Corazza, dal canto suo, era partito con buone prospettive e sull’onda di una mirata campagna di rafforzamento (Gavazzi, Villa, Bergamaschi e Savergnini), ma una sfilza di infortuni (soprattutto nel reparto play-maker: Gavazzi e Colombo indisponibili per molte partite) ne aveva fortemente condizionato l’inizio di stagione. Partita dopo partita Armandi e compagni hanno però trovato una certa continuità di gioco e rendimento, uscendo dal pantano del fondo-classifica. Pedrini – finalmente sganciato da compiti di impostazione – si è affermato come il quinto miglior realizzatore della regular season, Villa è sempre determinante con la sua grinta e la sua esperienza nelle due fasi, Noto è uno dei migliori difensori del torneo, Gavazzi fa girare bene la squadra e sa prendersi tiri pesanti: tutto questo non è però bastato per ottenere la salvezza diretta. Ora per i martinenghesi la sfida è cruciale e con Gavazzi e Armandi non al meglio le difficoltà potrebbero aumentare. Personalmente penso che si arriverà a gara-3, ma i numeri stampigliati sulle carte d’identità possono risultare determinanti, in un senso o nell’altro: i ritmi indiavolati e martellanti dei baby-Lussana sono esattamente quello che ci vuole per mettere in difficoltà le manovre compassate dei Corazza-boys, ma chi vorrebbe vestire i panni di giocatori appena maggiorenni costretti a marcare Villa e le altre “vecchie volpi” di Martinengo?

Onofrio Oscar Zirafi – Bergamo&Sport

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