mercoledì 22 settembre 2010

Reati: "Comark, sono motivatissimo"




Reati: "Comark, sono motivatissimo"


In estate si è spesso vociferato riguardo un eventuale suo salto di categoria: «È vero e non nego che mi sarebbe piaciuto. La società ha comunicato ufficialmente la mia incedibilità e sono rimasto. Questo non vuol assolutamente dire che sono scontento o demotivato. Le mie motivazioni sono al massimo, come sempre».La sconfitta di Livorno contro Castelletto Ticino ha posto fine all'imbattibilità nel precampionato: «Contro Prelazzi e compagni abbiamo offerto la nostra peggiore prestazione. Le condizioni del campo, molto scivoloso, hanno inciso pesantemente sul nostro rendimento. Non siamo mai riusciti a giocare in transizione e da fuori non l'abbiamo veramente mai messa: solo due canestri dall'arco, inframezzati da una lunghissima striscia di ben 27 errori».Da capitano come descrive e giudica le caratteristiche della Comark 2010/11? «Siamo un gruppo giovane, che ama giocare in velocità e non rinuncia mai a un tiro, anche da tre e in transizione. I nostri lunghi sono assai dinamici, tanto da poter marcare, sui cambi difensivi, anche gli esterni avversari; non abbiamo il centro di ruolo che gioca solo dentro l'area, ma non penso ne patiremo troppo. Vitale è un giocatore eclettico che può giocare in tutte le posizioni dalla numero uno alla quattro. Abbiamo grande duttilità; potremo schierare quintetti diversi, con quattro esterni, con De Min da ala piccola per avere più centimetri e peso. Questa grande intercambiabilità credo ci permetterà di far fronte nel migliore dei modi anche ad eventuali infortuni o problemi di falli».Nelle prime uscite si sono visti ritmi alti sia in fase offensiva sia difensiva: «Coach Lottici vuole che alziamo il numero di possessi e di tiri. Talvolta esageriamo, ma difendere forte a tutto campo e correre in transizione è il modo migliore di impostare un gruppo giovane come il nostro». L'aspetto tecnico-tattico di squadra? «Le vittorie e il buon clima nello spogliatoio hanno agevolato il lavoro. Il gruppo ha enormi margini di miglioramento. Ricordiamoci che tanti di noi, pur di talento e prospettiva, sono all'esordio nella categoria o avevano minutaggi non elevati. Avranno bisogno del supporto di tutti; squadra e risultati non potranno prescindere dal loro fondamentale apporto».Capitano per il secondo anno: «L'anno scorso da giocatori come Degli Agosti e Minessi ho imparato tanto su come stare in campo. Talvolta vengo rimproverato di innervosirmi troppo facilmente e perdere concentrazione. Non è vero: per carattere ho bisogno di sfogarmi subito per tornare immediatamente concentrato sulla partita».






Germano Foglieni
Rassegna stampa del 22-09-2010Fonte: L’Eco di Bergamo

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