COLPI SULLA SALUTE DELLA CO.MARK TREVIGLIO: “DICA 33”!
Il “generale Inverno” fa capolino nella Bassa bergamasca, portando con se i primi malanni della stagione fredda, ma la temperatura al PalaFacchetti domenica promette di essere molto alta. In programma c’è un’insolito derby, senza precedenti nei trentotto anni di storia cestistica trevigliese, ma che del derby ha il sapore perché di fronte ci saranno una squadra bergamasca e una bresciana.
Nessun astio, ci mancherebbe altro, ma una sana e sentita rivalità geo-sportiva tra le due uniche portacolori della Lombardia nella serie A Dilettanti 2009/2010, dopo che Vigevano ha coronato il sogno promozione in LegaDue, Casalpusterlengo l’ha seguita in estate grazie al ripescaggio, mentre Lumezzane ha chiuso i battenti imitata da Cremona. E proprio da una “costola” del Torrazzo è nato il Basket Brescia Leonessa, grazie al diritto sportivo portato in dote da patron Bonetti alla consorte Graziella Bragaglio, presidentessa del sodalizio. Un derby nel derby, poi, lo vivrà la folta schiera di ex Lumezzane che, detto addio alla Valgobbia, sono approdati in maglia biancoblu. Il primo è stato Gabriele Zanella, due stagioni fa, seguito in estate da coach Simone Morandi, Alfredo Moruzzi e Nicola Minessi (bresciano “doc” del quartiere Chiesanuova).
Giunte alla quarta giornata di campionato Co.Mark e Leonessa sono appaiate in classifica con 2 punti all’attivo. Per Treviglio è il bottino di una vittoria casalinga e due ko in trasferta, mentre Brescia ha un bilancio di 1-1 (successo al San Filippo su Trento e sconfitta ad Ozzano). Domenica, infatti, il team di coach Adriano Furlani ha rispettato il turno di riposo previsto dal calendario e si presenterà al PalaFacchetti riposato e con tutti gli effettivi a disposizione.
Infermeria in fermento, invece, in casa Blu Basket: nell’allenamento di martedì si è infortunato proprio il giocatore più atteso nel derby, distorsione alla caviglia per quel Nicola Minessi che in estate è stato a lungo corteggiato dai dirigenti della sua città. Le possibilità di vederlo in campo sono legate ai risultati del test che il giocatore svolgerà nella rifinitura pomeridiana del sabato. Lavoro extra per lo staff biancoblu, il trainer Sergio Bonardi e il preparatore atletico Giuseppe Ferani faranno di tutto per mettere Nicola nelle condizioni di poter giocare, anche se non al cento per cento. Conoscendo il carattere dell’ex capitano della Sil siamo certi che, se la mobilità dell’articolazione non lo bloccherà, vorrà essere della partita.
Smaltita la “sbornia” euforica del… quasi recupero sulla Fortitudo al PalaDozza che ha portato a vedere il bicchiere “mezzo pieno”, a freddo l’analisi della salute tecnico-tattica della squadra non può prescindere dal… “mezzo vuoto”. Contro i felsinei Treviglio ha fatto bene in difesa, limitando a 72 punti la “F”, ma è in attacco dove è mancato il colpo del ko che avrebbe portato al tripudio festoso dei tifosi. Le buone indicazioni venute dai singoli, ci riferiamo a De Min, Reati (nonostante alcune palle perse di troppo e percentuali al tiro andate in calando) e a tratti di Minessi e Da Ros, hanno lasciato perplessità sulla coralità della manovra. Bologna era avversaria sicuramente ostica da affrontare, ma lo zero nel tabellino dei lunghi, con Degli Agosti partito in quintetto e rimasto in campo 14’ e Zanella utilizzato solo per 4’, deve far riflettere. Cifre alla mano anche i soli quattro tiri tentati in 34’ dal play Demartini, che gli anno fruttato 2 punti sono apparsi poca cosa; a farne le spese è stato il volonteroso Milani, utilizzato solo 6’ per 4 punti segnati. Con Moruzzi in altalena tra la qualità in marcatura e l’impalpabile apporto in attacco (4 punti in 18’), ha spiccato la personalità messa in mostra dal giovane Planezio; in 10’ l’ala del vivaio Bluorobica ha messo a referto un canestro in tap-in, una stoppata a Cittadini, pivot della Nazionale, tanto impegno e applicazione in difesa.
La prognosi quindi? La lasciamo al dottor Morandi che il polso della squadra lo ha sott’occhio giorno dopo giorno. Domenica con Brescia c’è un altro esame importante da superare: “Co.Mark… dica 33!” e speriamo che la diagnosi sia… positiva e, soprattutto, vincente.
STEFANO RIVOLTELLA
Il “generale Inverno” fa capolino nella Bassa bergamasca, portando con se i primi malanni della stagione fredda, ma la temperatura al PalaFacchetti domenica promette di essere molto alta. In programma c’è un’insolito derby, senza precedenti nei trentotto anni di storia cestistica trevigliese, ma che del derby ha il sapore perché di fronte ci saranno una squadra bergamasca e una bresciana.
Nessun astio, ci mancherebbe altro, ma una sana e sentita rivalità geo-sportiva tra le due uniche portacolori della Lombardia nella serie A Dilettanti 2009/2010, dopo che Vigevano ha coronato il sogno promozione in LegaDue, Casalpusterlengo l’ha seguita in estate grazie al ripescaggio, mentre Lumezzane ha chiuso i battenti imitata da Cremona. E proprio da una “costola” del Torrazzo è nato il Basket Brescia Leonessa, grazie al diritto sportivo portato in dote da patron Bonetti alla consorte Graziella Bragaglio, presidentessa del sodalizio. Un derby nel derby, poi, lo vivrà la folta schiera di ex Lumezzane che, detto addio alla Valgobbia, sono approdati in maglia biancoblu. Il primo è stato Gabriele Zanella, due stagioni fa, seguito in estate da coach Simone Morandi, Alfredo Moruzzi e Nicola Minessi (bresciano “doc” del quartiere Chiesanuova).
Giunte alla quarta giornata di campionato Co.Mark e Leonessa sono appaiate in classifica con 2 punti all’attivo. Per Treviglio è il bottino di una vittoria casalinga e due ko in trasferta, mentre Brescia ha un bilancio di 1-1 (successo al San Filippo su Trento e sconfitta ad Ozzano). Domenica, infatti, il team di coach Adriano Furlani ha rispettato il turno di riposo previsto dal calendario e si presenterà al PalaFacchetti riposato e con tutti gli effettivi a disposizione.
Infermeria in fermento, invece, in casa Blu Basket: nell’allenamento di martedì si è infortunato proprio il giocatore più atteso nel derby, distorsione alla caviglia per quel Nicola Minessi che in estate è stato a lungo corteggiato dai dirigenti della sua città. Le possibilità di vederlo in campo sono legate ai risultati del test che il giocatore svolgerà nella rifinitura pomeridiana del sabato. Lavoro extra per lo staff biancoblu, il trainer Sergio Bonardi e il preparatore atletico Giuseppe Ferani faranno di tutto per mettere Nicola nelle condizioni di poter giocare, anche se non al cento per cento. Conoscendo il carattere dell’ex capitano della Sil siamo certi che, se la mobilità dell’articolazione non lo bloccherà, vorrà essere della partita.
Smaltita la “sbornia” euforica del… quasi recupero sulla Fortitudo al PalaDozza che ha portato a vedere il bicchiere “mezzo pieno”, a freddo l’analisi della salute tecnico-tattica della squadra non può prescindere dal… “mezzo vuoto”. Contro i felsinei Treviglio ha fatto bene in difesa, limitando a 72 punti la “F”, ma è in attacco dove è mancato il colpo del ko che avrebbe portato al tripudio festoso dei tifosi. Le buone indicazioni venute dai singoli, ci riferiamo a De Min, Reati (nonostante alcune palle perse di troppo e percentuali al tiro andate in calando) e a tratti di Minessi e Da Ros, hanno lasciato perplessità sulla coralità della manovra. Bologna era avversaria sicuramente ostica da affrontare, ma lo zero nel tabellino dei lunghi, con Degli Agosti partito in quintetto e rimasto in campo 14’ e Zanella utilizzato solo per 4’, deve far riflettere. Cifre alla mano anche i soli quattro tiri tentati in 34’ dal play Demartini, che gli anno fruttato 2 punti sono apparsi poca cosa; a farne le spese è stato il volonteroso Milani, utilizzato solo 6’ per 4 punti segnati. Con Moruzzi in altalena tra la qualità in marcatura e l’impalpabile apporto in attacco (4 punti in 18’), ha spiccato la personalità messa in mostra dal giovane Planezio; in 10’ l’ala del vivaio Bluorobica ha messo a referto un canestro in tap-in, una stoppata a Cittadini, pivot della Nazionale, tanto impegno e applicazione in difesa.
La prognosi quindi? La lasciamo al dottor Morandi che il polso della squadra lo ha sott’occhio giorno dopo giorno. Domenica con Brescia c’è un altro esame importante da superare: “Co.Mark… dica 33!” e speriamo che la diagnosi sia… positiva e, soprattutto, vincente.
STEFANO RIVOLTELLA
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