sabato 25 luglio 2009

Omegna precisa su articolo Giornale di TREVIGLIO


Omegna precisa su articolo Giornale di TREVIGLIO


PAFFONI OMEGNA: DICHIARAZIONE UFFICIALE DELLA SOCIETA’ARTICOLO APPARSO SU “IL GIORNALE DI TREVIGLIO”DISPIACERE PER LO SCAMBIO DI BATTUTE COL SINDACO DI OMEGNA


La società Paffoni Fulgor Omegna, a seguito della pubblicazione dell’articolo. “Il Gladiatore che piange cambia il… Colosseo”, apparso su un numero recente de ‘Il Giornale di Treviglio’, ritiene doverose alcune precisazioni.
Ecco di seguito l’articolo di cui sopra a firma “Baldo”, con sottolineate le parti meritevoli di approfondimento e precisazione:
“Se ne stanno andando tutti, al primo grido di dolore della società di Roccolo Street nessuno delle prime linee ha aderito al ridimensionamento buggettario. Tutto l’amore per la bandiera, tutti i bacini alla maglia, tutti i proclami d’amore sono stati fagocitati dal dio denaro. Siamo sorpresi? Neanche un po’, la sorpresa sarebbe stata se il comportamento fosse stato opposto. Così siamo di fronte alla conferma che tutti hanno un prezzo e che alla fine delle partite è molto meglio andare a casa piuttosto che fermarsi per dire grazie ragazzi. Cosa avvenuta incredibilmente anche dopo il secondo ko casalingo con Vigevano che deve aver fatto pensare ai fruitori: «Però questi trevigliesi che brava gente, invece di tirarci i pomodori, ci dicono anche grazie». Lele Rossi, il gladiatore che piange, ha rescisso il contratto e contestualmente lo ha firmato con Omegna, una società che non ha mai navigato nell’oro e che ora sembra abbia trovato una vena di petrolio nelle acque del Lago Maggiore. Perlomeno Guarino e Raschi erano alla fine del contratto, ma questa rescissione è molto grave a nostro modo di vedere. Strana la coincidenza. Proprio ad Omegna le due volte che c’è stato Lele Rossi ha messo in campo tutta la sua classe e la sua determinazione. La prima volta eravamo alla partita decisiva dopo un filotto che avrebbe annichilito chiunque e Lele era appena arrivato tra le fosse. Quest’anno il bis. Altra partita importante (meno della precedente) e Lele furoreggia firmando il successo. Ad Omegna devono aver pensato alla massima di Confucio: «Quando il nemico è più forte di te, alleati con lui». Allora giù la pompa nella vena di petrolio ed il ricavato si trasferisce nella saccoccia del gladiatore che piange. Andrà su un altro parquet a mandare bacini, a scatenare l’inferno. A noi spiace terribilmente che sia finita così, ma la cosa ci ha risvegliato come una doccia gelata dal torpore nel quale ci eravamo nostalgicamente adagiati. Avevamo celebrato l’arrivo di Lele tra i più «excellent» della nostra storia. Abbiamo però commesso un grande errore nel ritenere di essere ancora ai tempi romantici del basket che era la soluzione del tempo libero, dopo la giornata lavorativa o di studio. Oggi la pallacanestro è un lavoro come un altro ed ognuno bada ai propri interessi. Quelli della società e del giocatore stavolta non si incrociavano, ma erano due binari equidistanti… che conducevano ad Omegna. L’abbiamo apprezzato per molto tempo, nel finale ci ha deluso moltissimo. L’ascolto del grido di dolore non è mai stato preso in considerazione. Se qui me ne vogliono dare di meno, meglio andare da un’altra parte a prenderne di più. Tanto nello sport di oggi c’è sempre una maglia da baciare, un inferno da scatenare, una bandiera da issare anche se i colori e l’inno sono cambiati. Il gladiatore che piange se ne va. Ci ha fatto vedere belle cose, ma l’epilogo ci ha guastato l’umore. Dicono che è giusto che ognuno badi ai suoi interessi. Ecco con questa striscia abbiamo fatto i nostri e per favore quando l’anno prossimo tornerà a Treviglio, da avversario, risparmiamoci la farsa della consegna della targa.
Baldo
Ecco le necessarie controdeduzioni atte a mantenere pulita l’immagine del Club Paffoni Fulgor Omegna, negli ultimi periodi troppe volte toccata da polemiche e dichiarazioni che non fanno onore all’ambiente fulgorino. La società Paffoni Omegna ritiene offensiva la frase inerente la vena di petrolio nel lago. La possibilità di raggiungere un obbiettivo di mercato importante come Emanuele Rossi, peraltro da sempre ‘osservato’ dal club rossoverde, ed altri giocatori giunti in riva al Lago d’ Orta è dovuta soprattutto ad un sempre più appassionato main sponsor Rubinetterie Paffoni, rappresentato dal proprio presidente Ugo Paffoni, conquistato dalla stessa grande passione che il pubblico di sostenitori ed appassionati omegnesi hanno da sempre dimostrato verso la squadra e la società con iniziative quale l’azionariato popolare di due stagioni or sono (con 33.000 euro raccolti, record in Italia) e con le molte altre iniziative simili quali “Fulgor Futuro, Fulgorado ed oltre. Proprio Paffoni ha messo a disposizione le proprie disponibilità economiche per creare una squadra competitiva, perché rapito da questi fattori. E’ praticamente impossibile trovare una tifoseria in Italia che sappia raccogliere quasi 40 mila Euro per garantire il futuro alla propria squadra del cuore. Ad Omegna è successo, Ugo Paffoni se ne è accorto e si è lasciato conquistare. E’ questa la vena di petrolio Riteniamo che sia dettato dalla poca informazione che un club dalle tante altre iniziative a supporto della squadra che vanno da un importante progetto di Settore giovanile, a varie iniziative che spaziano nel campo del sociale e del solidale, venga additato come una sorta di impero cattivo che fagocita tutto quello che gli piace, in questo caso un giocatore come Emanuele Rossi, perché pieno di soldi, cosa che peraltro non corrisponde a verità.Non c’è nessuna pozza di petrolio nel Lago Maggiore (anche se Omegna è bagnata si , ma dal Lago d’Orta), ma solo una gestione chiara, positiva e programmata che ora da i suoi frutti, grazie ad uno sponsor appassionato e ad un movimento di contorno unico in Italia. Riguardo alla ‘massima di confucio’ riteniamo perlomeno curioso che si debba anche commentare una strategia di mercato di una squadra in questo caso avversaria a quella commentata dal ‘sig. Baldo’: La Paffoni Fulgor Omegna , come per inciso tutte le altre squadra che hanno trattato l’acquisto di Rossi, hanno il sacrosanto diritto di muoversi sul mercato come meglio ritengono indispensabile, per offrire ai propri tifosi la miglior squadra possibile, a seconda delle proprie disponibilità ”.Riteniamo inoltre comunque ingiuriose le frasi riguardanti il nostro tesserato Emanuele Rossi. Sarebbe bene che il Sig Baldo faccia una passeggiata ad Omegna o si documenti attraverso il sito ufficiale della società per capire cosa davvero è il fenomeno Fulgor.La Paffoni Fulgor Omegna inoltre è sinceramente dispiaciuta che uno scambio di battute, di fatto senza nessuna importanza, avvenute durante la presentazione dei giocatori Picazio ed Anselmi sia potuto divenire una questione pubblica tale da portare il Signor Sindaco a dover precisare le sue parole.Vorremo chiarire che la società Paffoni Fulgor Omegna è assolutamente riconoscente al Sindaco ed alla Città di Omegna per il contributo che da al nostro lavoro, a sostegno particolarmente del settore giovanile, e cosi’ come ben sappiamo quanta sia la fatica che si fa a far quadrare i conti di una società sportiva ad un certo livello (nonostante il massimo contributo di tutti ed in primis di un “patron” forte e motivato come il Sig. Ugo Paffoni) siamo perfettamente coscienti delle enormi difficoltà anche economiche che l’Amministrazione di una Città come Omegna comporta. Siamo certi che l’attuale Amministrazione ha fatto e farà il massimo di quanto nelle sue possibilità per sostenerci.Paffoni Fulgor Omegna condivide con le tutte le istituzioni ed in primis col Comune di Omegna l’obiettivo primario di onorare la nostra Città ed il nostro territorio Provinciale e di promuovere lo sport come attività di sana aggregazione sociale.Insieme su questo cammino non c’è spazio e non vogliamo che si pensi che ci sia alcun tipo di divisione.


FONTE: Ufficio Stampa e Comunicazione Paffoni Omegna

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