giovedì 18 febbraio 2016

IL PEZZO DEL PESTU':
L'IMPORTANZA DI ESSERE SCARSI



Un paio di settimane fa ho giocato davvero una delle mie migliori partite.

Penso di aver tirato 5-6 volte nell'arco  di 7-8 minuti, e  non ricordo quale sia stato di questi il tiro che più si è avvicinato al ferro. (il mio concetto di vicinanza è più relativo della teoria di Einstein).

E' stato divertente che dopo il terzo che sbagliavo mi sembrava di essere   Seymour-Hoffman    in “E alla fine arriva Polly” quando al campetto si cimenta insieme a Ben Stiller, urlando “Ti infilo!”, “ Ti sto stuprando!” , con tabellate su tabellate.  Ecco, forse lui ha sfiorato il canestro più volte di me quel giorno.

Anche la prima volta che  ho provato a tirare a canestro ad un campetto, 23 anni fa, non ho avuto grandissimi risultati. C'era un canestro montato in pineta,a  pochi metri dal mare. Ecco, è finita più volte in mare che dentro la retina, non proprio un buon inizio.
 Beh, visti i risultati, forse quel giorno avrei dovuto capire che non ero proprio adatto a fare pallacanestro.

Quando inizi uno sport, hai una consolazione : ci sarà sempre qualcuno più scarso, a prescindere dalla categoria che fai.
La cosa divertente è che ne diventi consapevole solo con il tempo.

Da giovane sarà capitato a tutti  di mettersi, seduti sul divano, a mimare il gesto del tiro senza la palla. Lo facevo anch'io e ogni tanto mi illudevo che  a forza di farlo centinaia di migliaia di volte sarei diventato un tiratore decente.
A volte penso che quel gesto devo averlo proprio mimato malissimo, a giudicare dai risultati.

I momenti più belli sono stati gli anni che ho giocato con Mora e Locatelli.
Per il primo potevi essere argentino, inglese, panamericano e potevi aver giocato in Serie A o  B, ma se giocavi contro in C2 eri comunque scarso (solo perchè giocava contro di lui che era più sulle piste da sci che sul parquet).

Con Loca invece c'è sempre stato questo gioco di categorie,e di bellezza o bruttezza stilistica del giocatore.
Se eri brutto fisicamente, anche se poi eri dominante rientravi negli scarsi a prescindere. Idem se eri scoordinato, anzi era peggio, era più il tempo che lo si passava a prendere in giro in panchina (mentre l'avversario in campo te ne sparava venti senza nemmeno accorgertene). Se poi oltre questo venivi da una categoria inferiore, era l'apoteosi . Sempre mentre l'avversario ti apriva il manuale del basket in campo e tu guardavi Loca come per dire: "Dove abbiamo sbagliato anche stavolta?"

I momenti più belli e quando ti ritrovi squadre avversarie che preparano le partite su di te . Ci sono allenatori che magari cercano anche qualcosa di positivo per non denigrarti completamente : “E' un buon difensore, ma non segna mai “ oppure quelli che non usano mezzi termini “Il primo che lo marca lo cambio”.

Ricordo una partita con Bluorobica dove Mauro Zambelli mise su una zona adattata . Una specie di Box and One al contrario. Si, esatto: 4 a uomo  ed io non solo non marcato, ma neanche cagato di striscio. Soddisfazioni.

La goduria massima è quando giochi contro squadre che ti battezzano il tiro. Fondamentalmente non sono uno che in queste situazioni tira,  ogni tanto capita. E ogni tanto capita che segno.
Ed è il momento più bello, quello in cui mi giro verso la panchina avversaria, con lo sguardo a dire: “Ve l'ho fatta, babbei” , anche se poi ho fatto 1/10 dal campo  e abbiamo perso.

Questo articolo è tutto per gente come me, Gambino, Barcella, Piantoni, Rogge, Mussoni, Albertino, Puma di Montagna,  Midali, Espero, Giussani, Panigada, e tantissimi altri.

Perchè siamo sereni e consapevoli, perchè comunque ci alleniamo, perchè tanto non è la categoria a renderti scarso, ma tu a rendere scarsa la categoria, perchè la gente ci vuole bene e un po' ci compatisce, perchè rendiamo i campionati mai banali ,perchè la nostra scarsezza fa migliorare gli allenatori, perchè ogni volta che si entra in campo le mani cominciano a gelare e non è una bella sensazione, perchè guardiamo meno il canestro delle ragazze (per fortuna) , perchè in pizzeria la squadra almeno ha qualcosa di cui parlare,  perchè un po' quelli forti ci invidiano (forse), perchè la volta in cui segniamo facciamo esplodere il delirio in panchina e in tribuna.

Siamo scarsi. Ma non abbiamo mai smesso di divertirci.

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