domenica 19 gennaio 2014

PEZZO "MEDITATIVO": IL RUOLO DEGLI ADULTI NEL SETTORE GIOVANILE...


In veste di allenatore/istruttore, ma soprattutto di appassionato che gira per le palestre 365 giorni l'anno, volevo scrivere qualche riga in merito ad uno dei problemi del giorno d'oggi per le società che svolgono attività nel settore giovanile...
Analizzerò ovviamente la sezione pallacanestro, anche se il problema pare sia culturale. 

In questo mese ho vissuto sulla mia pelle delle situazioni davvero surreali che mi hanno fatto meditare un pò sul modo di comportarsi di fronte ad eventi sportivi.

Un atleta giovane, all'interno del contesto in cui si trova, ha il diritto di maturare e crescere con determinati principi... Ovvio che questo non viene in maniera automatica, ma dipende certamente dagli ADULTI che ha a fianco!

Partiamo dall'alto! Una società ha quindi il DOVERE di mettere al servizio dei ragazzi delle figure di riferimento di spessore, riconosciute da tutto l'ambiente, degli educatori. In un contesto sociale dove i messaggi che vengono passati spesso dai media son errati, manca pure che degli allenatori/istruttori fortificano questi messaggi.. Si finisce per peggiorare sempre più le cose, sempre che ce ne fosse ancora margine!

Vedo spesso allenatori che hanno un unico obiettivo che è la vittoria, l'importante è il fine, lo scopo, non come ci si arriva! Ho avuto un confronto diretto con un coach di una società importante che mi ha motivato il suo comportamento ad un torneo giovanile natalizio con " ..in condizioni normali non avremmo mai vinto! Fa parte del gioco.."

Ho visto, e vedo troppo spesso, genitori ultras che protestano continuamente con arbitri che hanno più o meno l'età dei propri figli. Lavoratori stressati che non comprendendo magari che la responsabilità non è dei giovani in grigio, non potendo sopportare il peso di una sfida tale, ma di altri adulti che li danno in pasto a loro. La soluzione migliore è sempre la stessa: un arbitro giovane spalleggiato da uno esperto.. Ma questo è un altro argomento!

Sento di alcuni genitori che, pagando spesso una retta, pensano e pretendono di avere in casa futuro campioncino che deve giocare 40 minuti, deve avere in mano tutti i possessi e che può permettersi di avere anche un atteggiamento (caratteristica rara al giorno d'oggi) non impeccabile in palestra...

Tutto ciò, per arrivare al reale motivo di queste mie parole... Come faccio io allenatore a migliorare questa situazione preoccupante? Non posso certo limitarmi a intervenire sui comportamenti di un ragazzino di 15 anni... Le scenette degne della classica prova TV calcistica è conseguenza dei NOSTRI comportamenti!

Non sono Petrarca e non voglio riscrivere le dinamiche di qualche società sportiva. Voglio solamente dare dei consigli o per lo meno far si che vi poniate delle domande, evidenziando quello che per me è essenziale...

1) AVERE LA COSCIENZA PULITA: ogni singolo giorno, nel mio letto prima di andare a letto ho il dovere di pensare a freddo a quello che si è fatto a livello di rapporti umani! Avere a che fare coi giovani, soprattutto in questi tempi, è una responsabilità enorme.. Porsi con fermezza a volte è errato, esiste anche la possibilità di mettersi sullo stesso piano di un ragazzo e comprendere in pieno la situazione. E a volte, chiedere scusa, potrebbe non guastare!

2) AMICO E FIGURA DI RIFERIMENTO: una persona adulta che trascorre del tempo piacevole con un ragazzo deve sapere che è principalmente un amico, una figura importante nella vita di un giovane.  Il rispetto nei confronti dell'allenatore, non ci sarà mai se non si viene prima rispettati come persona! A volte, nella nostra società, è più facile che un ragazzo parli con l'allenatore di problematiche anche non legate al contesto sportivo... I genitori son i genitori, e a scuola, i professori pensano spesso al proprio "compitino".

3) PERSEGUIRE NELLE REGOLE: quando al corso allenatori si dice "cose semplici e chiare", vale anche per far rispettare delle regole che all'interno di un gruppo devono esserci! Peccare anche solo una volta, o solamente analizzare con superficialità una situazione potrebbe esser un errore. Non sono per il "i ragazzi sono tutti uguali..", ma certamente "per la legge è uguale per tutti!", ed aggiungerei "..in qualsiasi momento, senza pensare ad eventuali risultati o problematiche secondarie legate al provvedimento stesso".

4) RAPPORTI SOCIETA'-GENITORI: se si vuole migliorare questa situazione non si può che intervenire anche sul comportamento di quegli adulti che hanno certamente più "potere" sui giovani, cioè i genitori. Quando un allenatore mi dice che non può dir nulla a un adulto di 50 anni e che è solamente sua responsabilità di quello che fa/dice sulle tribune ecc. mi fa letteralmente alterare. Il pagamento di una retta non consente di comportarsi in qualsiasi modo!

Son giovane, è vero... Come spesso accade, a qualcuno starò pure antipatico e penserà di leggere le parole di un supponente (..se prende in modo errato le mie parole..)! Ma sentivo il bisogno di scrivere queste righe.. Penso che a livello provinciale, nel minibasket si debbano inculcare questi principi... Come ho assistito a brutte situazioni, non finirò mai di ringraziare quel mio ragazzo che, cambiando una rimessa a proprio sfavore mi ha consegnato la prima sconfitta stagionale qualche anno fa! Al giorno d'oggi pretendo che qualsiasi mio atleta sia chiaro e trasparente anche in questi momenti.. Ho rivisto questa scena alle Finali Nazionali U14 da parte di un ragazzo della Virtus Siena, negli ultimi possessi di un quarto di finale assai combattuto! E non finirò mai di ringraziare un istruttore romano, che ad un torneo Aquilotti di Pasqua, vedendo in tribuna i genitori dei propri bambini esagerare nelle proteste, ha interrotto l'incontro, minacciando di riportare immediatamente a casa l'intera squadra...

Abbiamo bisogno tutti di questo... PENSATECI!

errebi

2 commenti:

  1. Sono perfettamente d'accordp in tutto. Ad esempio Io dove vado faccio lezioni ai Genitori oltre che ai miei collaboratori sulla Piramide del Successo in modo che capiscano il nostro ruolo e il loro ruolo. Una vittoria in più o in meno non porta al successo finale del ragazzo la nostra Educazione, la nostra Istruzione, il nostro far conoscere il gioco, Istruire il come, quando, e perché di un fondamentale o di un momento della partita, il nostro equilibrio di valutazione nel migliorare tutti, il giusto equilibrio delle famiglie a capire che il figlio fà parte di una squadra dove ci sono delle regole per tutti e non per il singolo, che il tifo è qualcosa di meraviglioso e ci stà lo sfottò ( dialetto anconetano ) ma non l'insulto e non vedere mai gli errori dei propri atleti, dei propri figli ma sempre gli errori degli altri ( arbitri ). Proviamo a valutare che un errore di un arbitro è uguale ad un canestro sbagliato in maniera facile, proviamo a dire ad un ragazzo che Bestemmia e quindi se la prende con un altro per un suo errore a Bestemmiare il proprio nome, proviamo ad essere noi adulti modello di vita per questi ragazzi facendogli vedere umiltà, educazione, equilibrio dandogli delle regole e correzioni per il loro futuro.

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  2. Finisco, credo che tutto questo porti al successo nel proprio limite del ragazzo.

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