lunedì 28 ottobre 2013

POLEMICHE...ECCO ALCUNI PENSIERI BY ERREBI!



Buongiorno a tutti... Una rubrica estemporanea per commentare ciò che accade nel Basket Orobico! Molti hanno commentato in Facebook, anche sul nostro gruppo, i due casi spinosi di questo inizio di stagione... Qualcuno mi ha chiesto direttamente un parere ed ora, attraverso alcune considerazioni, dirò la mia!


TRASFERIMENTO ATLETI/ATLETE NEL SETTORE GIOVANILE: argomento spinosissimo da sempre! Cercherò di includere tutti i possibili casi in poche righe, partendo dal basso parlando ovviamente in generale senza prendere il caso specifico.. Prendendola alla larga, sappiamo che le società hanno un bacino di ragazzini dal MiniBasket, fino all'annata Esordienti non son tesserati a tutti gli effetti. Quando si torna in palestra a Settembre, e ci si trova ad affrontare l' Under13 è necessario il primo tesseramento. Questo, potrebbe sembrare una banalità, ma non lo è affatto! La Fip riconosce dei premi, parte dei parametri dei tesseramenti delle prime squadre riconosciuti alla società che hanno formato i giocatori nel settore giovanile... Per chi non lo sapesse, in Promozione questi parametri non son previsti, mentre dalla D si comincia a pagare! E questo è anche il motivo per la quale molte società preferisco per ovvi motivi prendere parte al miglior campionato sotto la gestione della Fip di Bergamo rispetto ad un campionato regionale. In un periodo dove certamente non girano grandissimi soldi, anche nella pallacanestro una società ha il bisogno ed il dovere di tutelare il proprio lavoro svolto negli anni... Ma dall'altro lato penso che un ragazzo/a debba avere il diritto di poter giocare dove vuole ed in un contesto che preferisce! Come è possibile che sia la società che il giocatore/giocatrice ne escano soddisfatti? Prima piccola considerazione.. Premetto che col buon senso tutto si risolve, ma è possibile che un allenatore deve fare un cammino di corsi spendendo tempo e soldi, mentre una società può mettersi nelle mani di chiunque senza un regolamento chiaro della Fip su tutte le possibili situazioni e soprattutto senza nessuna ora di formazione per il bene comune di accrescere il movimento? Spesso mi trovo a parlare con colleghi allenatori, ed è veramente assurdo il fatto che fra noi coach il pensiero è comune, far tutto il possibile per il bene dei ragazzi. Un atleta che decide di cambiare ambiente avrà le sue motivazioni, che possono essere il misurarsi con un livello superiore (ad esempio Eccellenza/Elite) oppure per necessità logistica oppure solamente per stare assieme al compagno di banco di scuola... Ogni singola situazione deve essere ponderata! Ovvio che le situazioni spinose sorgono nel primo caso, anche se, bisogna sapere che nel Provinciale queste situazioni non mancano... La Fip può certamente regolamentare questi trasferimenti, tutelando sia le società che i ragazzi! Non punto il dito addosso a nessuno, visto che in assenza di regole ognuno ha il diritto di proteggere i propri interessi. In veste di allenatore so per certo che se un mio ragazzino lascia la pallacanestro o vuole cambiare è la cosa peggiore che potrebbe accadere, e non ce l'ho con lui, ma con me stesso, facendomi  mille domande su dove ho eventualmente sbagliato! Spero che sia lo stesso sia per tutti i dirigenti, accantonando il pensiero per la quota che mancherà alla fine dell'anno.. Un atleta deve avere il diritto di mettersi in mostra, confrontarsi con altri atleti di maggiori capacità fisiche-tecniche, poter far esperienze importanti che si porterà dietro negli anni e che gli serviranno negli altri campi della vita! Quando la Fip decise di togliere il beneamato cartellino voleva certamente limare questi problemi, invece, come spesso accade, sembra avercene ancora di più... I parametri per il 1^ tesseramento, i parametri di formazione, devono esser presi in considerazione nel modo corretto. Immaginate società importanti che non svolgono più attività, ma essendoci ancora un codice Fip le vengono assegnati parametri presi dai giocatori venuti fuori dal settore giovanile? Ecco, quei soldi arrivano comunque a tasca a qualcuno! Business... E la cosa assurda è che attualmente, il presidente della XX può chiedere 5/6 mila euro per un ragazzo di 14 anni che gioca da un anno e che vuole andare alla YY! 
Torniamo a noi analizzando i tre esempi classici:
1) un atleta capace e di prospettiva, cresciuto in una società della provincia senza troppe ambizioni. Meglio andare a confrontarsi tutti i giorni in un ambiente Eccellenza (tornei, finali, giocare anche solo contro atleti migliori) oppure vincere titoli provinciali, partecipare magari un paio di anni nei campionati Elite? La risposta è ovvio che non sarà sempre la stessa, stiamo parlando di sport ed ogni singola situazione è differente. Il problema è come affrontare esperienze differenti, sia dal ragazzino che soprattutto dalla famiglia! Per voi, il settore giovanile di società di Serie A pagano coi cash i ragazzi migliori del provinciale? No... E secondo voi le società che danno i ragazzi gli chiedono un compenso? No... Allora capite che in questi casi l'apparenza è importante, ma l'esperienza fatta è la stessa che si può fare in un'altra medesima società che fa l'Eccellenza di un certo livello! Siamo in un mondo che ognuno pensa al proprio orticello, che non è totalmente errato... Spesso non fa il bene del ragazzo e nemmeno per movimento nel territorio! Un ragazzo che deve sudare per meritarsi minuti, consapevolezza e fiducia oggi giorno è oro colato, mi dispiace dirlo ma spesso son ricchi di vizi, e faticare può solo che tornare utile, non solo nel campo sportivo.  
2) un atleta che vuole passare tra società di pari livello... Se si tratta di atleti nel provinciale e senza ambizioni, parere mio, non ci devono essere assolutamente giri di soldi! Una questione prettamente morale...Se invece l'atleta interessante passa tra società di Eccellenza penso proprio che ci debba essere un regolamentazione della Federazione. Il prestito annuale deve essere un passaggio obbligatorio per poter accelerare le pratiche e trovare la miglior soluzioni per tutti! La questione parametri possono venire incontro alle necessità delle due società, ma deve essere una cosa comune per tutti! Non bisogna mai e poi mai arrivare che dei genitori debbano tirar fuori di tasca propria dei soldi per rendere felice il proprio figlio/a...
3) un atleta che scende di livello. Chi ha che fare coi ragazzini sa che più si va avanti e sembra davvero che si fatichi a rapportarsi con essi. Un grandissima percentuale è causato dal contesto sociale generale! Nonostante tutto, qualsiasi società non deve mai scordarsi che si ha a che fare con esser umano ed uscire da una situazione delicata con la coscienza pulita.. Il rispetto è alla base di tutto, ma anche qua, penso proprio che la faccenda possa chiudersi positivamente con una stretta di mano. Allenatori e società devono comprendere e pensare ad eventuali errori commessi nella gestione del gruppo, dell'attività e della programmazione. Dall'altro lato una famiglia deve essere consapevole di problemi interni/esterni che hanno portato alla decisione! Penso che il rimorso di non averci provato, nella vita, sia superiore di un "fallimento"!
Per concludere: chi sa quello che svolgo, e che magari mi attaccherà dopo queste parole, sappiate che la soddisfazione più grande che ho avuto è la vittoria di un Campionato Provinciale di una squadra che è nata con me, ovviamente anni dopo che non gli allenavo da alcuni anni, sotto la guida tecnica di un altro coach. Ragazzi con cui ho un rapporto costante, sano, costruito negli anni, e che magari arriveranno a giocare massimo in un campionato senior regionale... Le prospettive di società e del singolo elemento possono coesistere, e spesso il buon senso non basta!!

PRESENZA O MENO DEL MEDICO SPORTIVO: se precedentemente la mancanza di regole può essere una pecca, qua forse l'abuso oppure la fermezza nel far rispettare il regolamento spesso è deleterio. Lo scorso anno due formazioni orobiche son retrocesse dalla C Regionale, in quanto uno 0-20 a tavolino per un errore della lista r è pesato tantissimo nella classifica avulsa finale. Il motivo era un altro ma la punizione della sconfitta pesante potrebbe esser decisiva nel corso dell'intera stagione! Ora entriamo in merito all'accaduto... Il regolamento impone la presenza di un medico designato dalla società padrona di casa per assicurare pronto soccorso in caso di infortunio. Certamente più che lecita ed appoggiata appieno! Due stagioni fa era indispensabile la sua presenza con tanto di riconoscimento 20 minuti prima della palla a due... A Verolanuova successe la stessa identica cosa, con il medico che entrò di corsa in palestra 3 minuti dopo l'orario contemplato per l'inizio del match e gli arbitri che se ne andarono dal campo di gioco confermando che la partita non si poteva giocare! Non è colpa degli arbitri in se che fanno effettivamente rispettare il regolamento.. E' successo anche a Gorle sto fine settimana, con l'unica variante che ora, il medico deve esser presente all'orario della palla a due (alla sirena della fine del riscaldamento). Entrambe le società volevano giocare ma non c'è stato verso di cambiare idea a due arbitri! Iniziamo con delle considerazioni... Un medico svolge già il proprio lavoro, un lavoro che ha molte responsabilità sia dentro che lontano dal luogo effettivo di svolgimento! Un medico, se trova un incidente lungo il percorso delineato dall'ospedale alla palestra ha il dovere di fermarsi e portare soccorso... Esattamente come sul posto di lavoro se c'è un'emergenza. E' possibile che la stagione di una squadra venga compromessa o solo danneggiata da una situazione simile? Non sarebbe bastata nemmeno una dichiarazione scritta dal presidente della squadra ospite per far giocare l'incontro! Alla base la responsabilità in caso di infortunio... La soluzione potrebbe essere senza dubbio quella di essere maggiormente elastico sull'orario, dove il buon senso possa aver la meglio sulla burocrazia. Oppure una figura come quella del Presidente della squadra ospite che si prende la piena responsabilità in caso di emergenza e la mancata presenza di un medico! Anche su questo non punto il dito contro il giovane arbitro, ma ancora una volta è una pecca della Federazione, che proprio in questo momento non può permettersi di fare questi errori burocratici... Un sistema informatico pietoso e latente, dove le squadre hanno problemi ogni giorno a far tesseramenti, liste r e comunicazioni con gli organi competenti. Venire incontro a persone che ci mettono soldi, ma soprattutto voglia e passione, penso sia la base per poter distinguersi in una società certamente non ideale!   

errebi

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