lunedì 26 agosto 2013

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Vertemati “Non vedo l’ora di allenare questa Remer”
25 agosto 2013, 15:50 Fabrizio Quattrini

IL COACH MILANESE, ENTUSIASTA DEL SUO GRUPPO, E’ PRONTO PER UNA NUOVA AVVENTURA

TREVIGLIO – E’ stata una lunga estate quella della Blu Basket, 2 mesi in cui sono successe tante cose e in cui ciò che doveva essere alla fine non è stato, e forse alla fine la strada nuova potrebbe essere migliore di quella vecchia.
Nella sede della Remer, nuovo main sponsor della società trevigliese, c’eravamo anche noi il 5 luglio quando in coro il Presidente Testa, il General Manager Insogna e anche coach Adriano Vertemati avevano confermato la volontà di ripartire dal gruppo che aveva regalato la LegaDue Silver, con capitan Davide Reati in testa. Ma come ci ha ribadito lo stesso Insogna mercoledi pomeriggio, giorno del raduno della squadra trevigliese, ”per continuare un rapporto bisogna volerlo in due” e così alla Blu Basket hanno dovuto rivoluzionare i programmi e deciso di intraprendere la strada del restyling completo, partendo però da un punto fermo e fondamentale: la guida tecnica, affidata per altri due anni ad Adriano Vertemati.
Mercoledi pomeriggio il coach milanese era quello più a suo agio al raduno, faccia seria ma felice, disponibile con tutti, ma allo stesso tempo con il piglio dei giorni migliori, sicuro di avere tra le mani una bella macchina, magari da sviluppare nel corso della stagione ma che sul lungo periodo potrebbe rivelarsi quella vincente

Coach non possiamo non partire da quel 5 luglio quando la volontà della società era diversa rispetto al mercato che è stato fatto. Alla fine però avete optato per una scelta precisa, quella di un gruppo italiano molto forte

Inutile nascondersi, avevamo dichiarato che saremmo partiti molto volentieri da Davide (Reati,ndr), ma purtroppo non si è verificata questa opportunità. Da quel momento tutti i giocatori che sono arrivati sono delle prime scelte assolute. Nel senso che ruolo per ruolo erano delle prime scelte, in cima alla nostra lista. Sono giocatori di grande affidabilità, per quello che era il vecchio campionato di DNA o B1. Quindi li abbiamo scelti affidabili per quello che era la B1 ma allo stesso tempo affamati di dimostrare di poter valere un livello superiore, come sicuramente sarà la Silver. Abbiamo pensato che partire a fare la squadra dagli stranieri sarebbe stato un grave errore, e abbiamo creato un gruppo di italiani forte che ci potesse permettere anche di aspettare che gli stranieri crescano, sia tecnicamente che di ambientazione, e non dipendere subito da loro. E questo è anche il motivo per cui ci siamo potuti permettere un giocatore molto giovane come Kyzlink, che secondo me crescerà tantissimo durante la stagione e da cui non ci aspettiamo tutto e subito. E allo stesso tempo abbiamo potuto aspettare per fare la scelta migliore possibile sull’americano

A proposito di stranieri, avete fatto delle scelte particolari, anche diverse rispetto a quelle fatte da altre squadre

Sono giocatori entrambi giovani, anche Gadson uscito dal college ha fatto pochi mesi in Libano prima di un infortunio, mentre Tomas ha giocato in Spagna ma con una stagione un pò travagliata. Io credo molto in Kyzlink come prospetto in questa stagione e credo che abbiamo giocatori come Marino, Rossi e Ihedioha che potranno farlo crescere tecnicamente senza lo stress di dover dimostrare tutto da subito. E credo molto in Novar Gadson che, aldilà di un curriculum universitario di tutto rispetto a Rider (college di Division I) dove è sempre stato in doppia cifra, è un giocatore che sa fare molte cose, perfetto per l’Europa. Un giocatore che se si ambienterà bene, vista anche la storia particolare che ha alle spalle, potrà veramente fare la differenza. Ma qui a Treviglio sono sicuro che troverà l’ambiente ideale e l’affetto di tutti i tifosi.

Avete mantenuto fede alla promessa iniziale di voler utilizzare, in questa prima fase, uno solo dei due visti per l’extracomunitario.

E’ stata una scelta che abbiamo fatto da subito, chiarendo che sarebbe stata una nostra priorità e per tanti motivi. Prima esperienza per Treviglio con gli stranieri, la filosofia della Blu Basket di fare le cose un passettino alla volta, gestire un solo extracomunitario all’inizio abbiamo pensato fosse più facile. Così come lo sarà inserirlo all’interno del gruppo. E ovvio poi che questo visto che abbiamo in tasca speriamo di non utilizzarlo, ma qualora dovesse succedere qualsiasi cosa, anche aldilà dell’aspetto tecnico come ad esempio un infortunio, potremmo sfruttare questa scappatoia.

Passiamo all’aspetto tecnico. Squadra tutta nuova, eccetto il solo Carnovali, probabilmente ci vorrà del tempo perchè i dettami tecnici ed il sistema di gioco vengano assimilati. Pensa che questa fase di apprendimento sarà particolarmente rapida oppure dovremo tenere per tanto tempo il cartello “Lavori in corso”?

Ci vuole tempo, come d’altronde ce ne sarebbe voluto anche cambiando solo due giocatori, perchè in questo sport a volte basta cambiare una cosa sola e si modifica tutto e bisogna ripartire da zero. Secondo me ci sono i pro e i contro in una situazione come questa e mi piace soffermarmi più sugli aspetti positivi. Nel senso che i giocatori non sono assuefatti al mio linguaggio tecnico, i giocatori approcciano la stagione con grande entusiasmo, le dinamiche tra di loro e tra di noi si possono ricreare da zero, se sono stati fatti degli errori con dei giocatori questi vengono annullati. Mi sembra una squadra che possa stare molto bene insieme e quindi preferisco vedere l’aspetto positivo di questo cambiamento.

Squadra comunque molto giovane, con una età media intorno ai 23 anni, questo magari può aiutare anche a fare gruppo fuori dal campo

Ci credo molto in questo aspetto, anche vedendoli solo ieri sera a cena quei 4 o 5 che arrivavano da fuori mi sembra che si conoscano da una vita. Addirittura io ho avuto la sensazione di essere il loro allenatore da sempre anche se non li ho ancora mai allenati tutti insieme. Quindi effettivamente ho delle sensazioni molto positive sull’interazione che potranno avere tra di loro. Al momento manca Novar ma spero si possa creare subito un bel gruppo in cui lui si possa inserire facilmente.

Una battuta finale sul campionato. Che sarà lungo, difficile e tutto da scoprire. Secondo lei, dove può veramente arrivare Treviglio?

E’ chiaramente molto difficile da dire. Vedo molte buone squadre, almeno tra quelle che hanno già completato il roster. Non mi sento di dire che siamo superiori a loro ma allo stesso tempo non ci sentiamo inferiori a nessuno. Tanti giocatori che sono stati importanti in DNA dovremo ricalibrarli su questo nuovo livello, e quindi solo leggendo i nomi non si può direi quale sia effettivamente la forza di una squadra. Tutti gli stranieri bisogna capire soprattutto sul lungo periodo che impatto potranno avere. Magari ci sarà qualcuno che fa il “botto” nei primi due mesi però poi non migliora, così come al contrario ci potrà essere quello che stenta all’inizio per diventare determinante. E questo può cambiare tantissimo gli equilibri.

È cambiato tutto a Treviglio ma non la determinazione e la voglia di vincere di coach Vertemati, che abbiamo trovato forse ancora più motivato rispetto all’ultima avventura. In fondo starà a lui e al suo staff tecnico, unica linea di continuità con la squadra della passata stagione, indicare la strada da seguire alla sua nuova truppa. E se abbiamo interpretato bene le sue parole e il suo linguaggio del corpo, è convinto che possa essere una strada che porta molto lontano, se fino al sogno della Gold lo sapremo molto presto.

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NOVAR GADSON PRIMA DELLA PARTENZA PER TREVIGLIO..
Var Gadson si prepara così prima del suo arrivo a Treviglio VIDEO

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