mercoledì 23 febbraio 2011

TORNANO LE NOTE ... PENSA...PLAYMAKER

Pensa ( F.Moro) (clikka per sentire la canzone...)

“Pensa, prima di sparare, pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare, pensa, che puoi decidere tu. Resta un attimo soltanto un attimo di più con la testa fra le mani”.
Ascoltando queste parole molto belle, che invitano ad attivarsi contro le mafie, a me che cerco (e spesso trovo) un po’ di Basket in ogni cosa, viene in mente il ruolo del playmaker.

Per chi come me oltre ad amare i bei canestri ama vedere il bel gioco, questo è un momento davvero triste. È evidente infatti che i playmakers puri (cotruttori di gioco), sono una specie in via di estinzione. Un buon regista deve avere alcune caratterisitiche particolari: avere leadership, conoscere le peculiarità di tutti i compagni, ma soprattutto saper leggere i momenti della partita e le soluzioni offensive e difensive da adottare.
Se paragoniamo l’allenatore al capitano della barca, il play dovrebbe essere il timoniere che non esegue semplicemente i suoi comandi, ma guida la truppa.
Nel basket moderno, i giocatori che ricoprono questo ruolo, sono spesso più propensi ad attaccare, giocando ad un ritmo frenetico, che a creare per i compagni. Non è un caso che addirittura la sigla PM sia ormai completamente sostituita dalla sigla PG (pointguard), non solo megli Usa.
Playmaker si nasce, ma lo si può anche diventare attraverso una costante applicazione nel leggere le situazioni e un’allenamento per sviluppare alcuni aspetti tecnici come la visione periferica e la tecnica di passaggio. Chiaramente però per trasformare un giovane giocatore in un playmaker serve un doppio sforzo: quello del ragazzo, ma specialemente quello del coach e del suo staff che devono “martellare” con insistenza per riuscire ad avere un timoniere affidabile, che segua la rotta, anche nei momenti di burrasca.
G.B
dal giornalino del Valtexas

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