venerdì 30 luglio 2010

Degli Agosti, un arrivederci, non un addio!


Degli Agosti, un arrivederci, non un addio!

La Co.Mark Blubasket comunica che Enrico Degli Agosti, giocatore simbolo della squadra, ha deciso di concerto con la società di seguire Raffaele Martini la prossima stagione sportiva per ricoprire il ruolo di giocatore di prim'ordine al “Borgo Basket (C Regionale)”. Ad Enrico, grazie al suo bagaglio tecnico e all’immensa esperienza accumulata, spetterà il compito di far crescere, sia dal punto di vista cestistico che umano, i nostri giovani che affronteranno il loro primo campionato da Senior. Enrico rimane, comunque, nell'orbita BluBasket in quanto Borgo Basket di recente ha siglato un accordo di collaborazione con Bluorobica per l'inserimento dei giovani talenti orobici in una categoria importante quale la C2, al fine di divenire il loro trampolino di lancio.Per ringraziare quanto fatto dal giocatore cremasco per la nostra squadra, il suo attaccamento alla maglia, non possiamo che pubblicare la sua carriera, scusandoci per eventuali errori dovuti all’errata imputazione dei punti assegnati da LNP tra Enrico e Francesco. Più sotto ci permettiamo di inserire anche il bellissimo articolo pubblicato quindici giorni fa da Baldo (Alberto Baldini) sul Giornale di Treviglio.




ADDIO A ENRICO DEGLI AGOSTI. IL GIGANTE... TROPPO BUONO


Treviglio - Era rimasto solo lui a fare da bandiera ed anche da asta, con la sua maglia numero 7 (che anche Luca Gamba di ritorno gli ha lasciato per meriti acquisiti) portata gloriosamente in giro per tutta Italia, isole comprese come Aiazzone. Enrico Degli Agosti è ora libero di accasarsi dove e come vuole, i suoi centimetri e la sua esperienza fatta di fondamentali sopraffini, possono ancora fare comodo. Eda, questa la sua scurmagna di battaglia, porta via con sè uno spicchio della nostra storia che si avvia stancamente verso i 40. Ovunque sia stato ha lasciato un'ottima impronta, specie a Sassari. Quando anni fa la divina creatura è andata colà per cimentarsi i giornali dell'Isola hanno dedicato ampio risalto al suo ritorno ed il pubblico gli ha dedicato una vera ovazione, una «standing» come si suol dire. Noi ce lo ricordiamo nelle giovanili col fratello Francesco (più piccolo), studente in playmakeraggio. Eda era uno spilungone, nell'altro secolo i suoi quasi 210 centimetri destavano sensazione. Era il momento d'oro delle nostre giovanili che avevano già espresso Alberto Rossini e Riccardo Paravella . Eda se ne andò a Milano Olimpia e con lui ce n'erano altri tre dei nostri: Andrea Conti , Matteo Rotasperti e Ilic Brioschi (troppo presto lasciato andare col suo berretto del Che che gli avevamo portato da Santa Clara a Cuba dove del Che giganteggia il mausoleo, scatenandone la commozione). Un momento magico, magnifico. Eda è sempre stato un buono, forse troppo, ma perchè abbiamo messo forse? Avesse avuto fuminità agonistica sarebbe stato uno sfracello... invece si è accontentato delle soddisfazioni che ha avuto e ne ha comunque avute tante.Ragazzone di poche parole, a volte si scatena. Ci ricordiamo una trasferta a Cagliari, alla quale ci aveva invitato l'allora presidente Enea Mamoli . Una partita portentosa, vittoria entusiasmante e poi tutta la serata con Eda disponibile, incredibilmente, a parlare di tutto e di tutti. Un Eda novità , diverso da quello taciturno abituato a farsi i cavoli suoi. Ha il record delle presenze con la nostra maglia e nessuno più glielo toglierà per ovvi motivi. Insomma il solco lo ha tracciato anche se non lo ha difeso con la spada. Il gigante troppo buono se ne va, non lo vedremo più fuggire subito dopo la partita o l'allenamento, verso casa per raggiungere i suoi tre figli e la moglie ovviamente. Il tre è il numero perfetto e lui se lo è cucito addosso facendone un marchio di fabbrica. Molte scatole sono state aperte dal suo tiro dall'arco dei 6 metri e 25 (ora allontanati a 3,75). Un'arma in più che ha risolto più di una partita, come il derby con Cremona nella città delle «3 T» di qualche anno fa sul sibilare della sirena.Il gigante troppo buono lascia Roccolo Street, ma lo vedremo ancora sulle tribune tra i suoi amici tifosi a sostenere la squadra che non potrà dimenticare. Una vita vissuta bene, una carriera tracciata altrettanto bene che sarebbe stata anche migliore. Se non fosse stato un gigante


Baldo

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