martedì 23 marzo 2010

GIORGIO BONFANTI:TIME OUT



LE NOTE DI UNO DAVVERO SUONATO:TIME OUT



Torna l'attesa rubrica di Giorgio Bonfanti , in cui le note di una canzone scelta ad hoc si miscelano alle parole dell'articolo , che tocca ogni volta qualche aspetto particolare della pallacanestro . Rubrica che è presente sulla fanzine del Basket Valtesse e che noi abbiano l'onore di ospitare sulle nostre colonne virtuali . Come sempre consigliamo di far partire il video della canzone e leggere il testo con il sottofondo musicale...buon ascolto e buona lettura ...



Time Out (Gino Vanelli)

Oggi parliamo di allenatori. Loro sono, spesso, i primi a pagare quando le cose non vanno bene, ma non sempre i primi a cui vengono riconosciuti i meriti. Allenare è una missione, prima che un incarico o una professione: infatti l’allenatore, anche quando non è un professionista, resta allenatore tutto il giorno, anche al di fuori delle ore di palestra. Chi allena deve sapere dare delle regole, dentro e fuori dal campo, essere un po’ psicologo, alternando il bastone e la carota; deve conoscere il gioco e saperlo spiegare a chi lo capisce meno; deve saper rendere concrete e applicabili le sue idee; deve essere sempre il più lucido e il primo a vedere le cose ed a trovare soluzioni.
Ma al di là di tutti questi imperativi come si distingue un buon allenatore da uno mediocre o scarso?
Il bravo allenatore è quello che conosce le caratteristiche, sia umane che tecniche, dei suoi giocatori e, tenendo conto anche delle loro preferenze, li fà esprimere al massimo delle loro potenzialità.
Inoltre chi sa fare questo mestiere deve possedere una sua filosofia e costruire una squadra con caratteristiche affini ad essa, tuttavia, specialmente in categorie più basse, non sempre le società lasciano ampio margine di scelta: in questo caso è necessaria da parte del coach l’abilità di plasmare il suo modo di giocare, senza stravolgerlo, in modo da assecondare le carattteristiche dei suoi uomini.
Un allenatore è valido se chi conosce il gioco riesce a rintracciare la sua filosofia, guardando la sua squadra giocare.
Ai meno esperti consiglio un banale, ma efficace trucco: per capire se l’allenatore ha polso e capacità, guardate cosa accade dopo un time-out: se la sua squadra fà spesso una brutta azione in difesa o in attacco, quello è un cattivo allenatore e la squadra non lo segue.

(G.B)

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