lunedì 21 dicembre 2009

Mission Impossible :By Giorgio Bonfanti


Ritorna la seguitissima rubrica di Giorgio Bonfanti , ospitata sul nostro blog ma nata per accompagnare i minuti precedenti la palla a due delle partite casalinghe del Valtesse , sul proprio giornalino .


Mission Impossible (Karoo)


Arbitrare il nostro sport è davvero una missione impossibile.
Ogni volta che seguo una partita vedo almeno 4-5 fischi palesemente sbagliati. Esclusi questi , che devono essere in qualche modo , messi in conto, le maggiori perplessità sorgono sulle chiamate che richiedono un’interpretazione. Ogni anno gli arbitri, si riuniscono e stabiliscono una serie di linee guida da applicare alle varie situazioni, per esempio da qualche anno l’infrazione di passi viene lasciata correre, se non si trae vantaggio da essa. Qui iniziano i problemi : dove si trae vantaggio e dove no? Oltre alla difficoltà di vedere un infrazione i direttori di gara devono, in un istante, pure interpretare col rischio perciò di fare pasticci. Le soluzioni sono due: principalmente meno interpretazione e più attenzione alla tecnica corretta e al regolamento; è emblematico a tal proposito il caso del fallo antisportivo: se ci fosse una interpretazione letterale del regolamento, almeno il 60% dei falli fatti per fermare il tempo, sarebbe da ritenere antisportivo. In seconda istanza più disponibilità a dare spiegazioni agli interessati, in merito alle loro chiamate, in modo da diffondere un clima di serenità. La tecnologia è ormai venuta in soccorso dei direttori di gara, pensiamo alle stop lamp (per i 24”) nei campi profesionistici, nonostante ciò riconosciamo che arbitrare sia un compito durissimo. Per svolgere ogni compito durissimo, servono umiltà e competenza, chi non le ha non può e non deve a nessun livello, dirigere una gara.

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