
Forever Young (Alphaville)
È inutile nascondersi: l’impiego dei giovani rappresenta, a tutti i livelli del movimento, un problema. Il problema non è tanto il loro impiego, quanto se mai pensare che l’impiego sia condizione necessaria e sufficiente per la loro crescita. Personalmente credo che tutelare i giovani con regole sempre più assurde, non porti beneficio a nessuno, tantomeno ai cosidetti under! Siamo davvero convinti che quando l’allora B2 è stata costretta alla regola dei 5 giovani, o la C1 ai 4, si sia fatto un bene al movimento? I risultati sono chiari: rotazioni ridotte all’osso e giovani a seguire, dopo aver portato le borracce in panchina, la partita, o gran parte di essa, seduti. Queste regole hanno costretto gli allenatori a prendere giocatori di categorie molto basse, senza talento, con l’unica qualità di essere giovani, ma nessuno può essere Forever young e poi cominciano i problemi sia per i giocatori che per le società. Ci hanno riprovato con una proposta palliativa e la faranno: la nuova A dilettanti diventerà un campionato under 23. Quale società di Seria A, deciderà di puntare, spendendo denari, perché la merce rara costa, su un ragazzo abituato a scontrarsi solo con pari età? Nessuno, se non costretto dalle contingenze del mercato. Tuttavia le soluzioni ci sono e sono concrete. Sembra banale, ma il segreto come per ogni risultato è investire, oltre al denaro, tempo e fatica. Non fa piacere a nessuno impiegare il tempo e le risorse in qualcosa che non dà un immediato ritorno, ma chi sta avendo questo coraggio, presto o tardi, raccoglierà i frutti. Nella realtà bergamasca un esempio illuminante è dato dal Lussana basket, che sta compiendo una vera e propria colonizzazione delle valli istituendo sempre più scuole basket, sia a livello maschile che femminile. Per i selezionatori di questa società trovare ragazzi e ragazze con talento sarà semplicissimo, potendo scegliere su un numero di ragazzi davvero imponente. Altro esempio la Blu Orobica che ha deciso di far fare esperienza ai suoi giovani, servendosi del Basket del Borgo (squadra di C regionale) come squadra satellite. Questa delle squadre satellite è un’ idea interessante, a patto che non diventi una norma sistematicamente imposta: chi ha la voglia e le possibilità, servendosi di una succursale, di allestire una squadra competitiva è giusto che lo faccia; nel momento in cui la C regionale diventasse per tutti “lega di sviluppo” non avrebbe più senso e non ci sarebbe alcuno sviluppo. A livello nazionale un esempio di investimento lungimirante è dato dal presidente Sabatini che spende, ma non spande, molto per il settore giovanile della sua Virtus Bologna.

Risultato: la Virtus nel precampionato ha vinto la maggior parte delle partite, potendo fare molto affidamento, visti gli infortuni dei big, sui suoi giovani. Inoltre nel prossimo futuro potrà vantare un nucleo di italiani per la seria A “fatto in casa.”
Alla prossima.
Giorgio Bonfanti
PER ASCOLTARE LA CANZONE SCELTA DA GIORGIO DURANTE LA LETTURA DELL'ARTICOLO (N.D.R) :
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