giovedì 22 ottobre 2009

GALLINARI 18 PUNTI CON I CELTICS


Dice Mike D’Antoni, dopo il successo dei suoi Knicks con i Celtics per 108-103:


«Gallo? Ha un cuore grande così: più cresce l’importanza della partita e dell’avversario più migliora il suo contributo in campo ».


Contro Boston, da tutti indicata come numero uno del-- l’Est, Danilo fa persino a spintoni in difesa con Paul Pierce, l’mvp delle finali 2008, che poi lo ferma con un fallo di semi-ritorsione.


Racconta l’azzurro: «Eravamo uno contro uno e l’ha messa sul fisico. Ma questo è il basket e a me piace un casino».


Inizio L’inizio della serata di Gallinari sembra la continuazione delle poco esaltanti puntate precedenti: mano fredda, sbaglia due triple di fila e zero punti nei 7’05' in cui rimane sul parquet nel primo quarto. Ma nel 2 o periodo, dopo aver trasformato un libero dalla lunetta, gli entrano due tiri da tre e altri due dalla lunetta, che si guadagna costringendo al fallo Brian Scalabrine («Beh, Scalabrine non è esattamente Kobe Bryant »). Segna 8 punti in appena 1’41', tutto il bottino di New York in quel frangente. Replica con altri 7 in 2’56' nel 3 o quarto: guadagna tre falli in difesa e azzecca un’altra bella tripla. Ma Gallo si dà da fare a tutto campo: nell’ultimo periodo ruba un bel pallone a Marquis Daniels, poi lo lascia sul posto e vola ad appoggiare a canestro. Il Garden lo applaude e stavolta pure i giornali.Media Una considerazione: qualunque sia la sua prestazione, i media sembrano avere occhi solo per lui. «Se ci ho messo più energia e aggressività rispetto alle altre partite? Ho sempre lo stesso atteggiamento: a volte fai cose positive altre no. Ma se tieni alta la concentrazione, riesci a trovarti più spesso dove arriva la palla». Il bottino della serata è il suo più ricco in Nba (anche se martedì era solo precampionato): 18 punti (1/3 da due, 3/6 da tre, 7/10 liberi), 4 rimbalzi, un assist, un recupero in 25’. E nonostante la sua generosità, Gallo continua a essere ignorato dai compagni. Persino D’Antoni gli ha dato consigli in merito: «Mi dice di giocare un po’ di più l’uno contro uno, perché io sono uno che pensa alla squadra».


DALLA GAZZETTA DELLO SPORT

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