Nuova Rubrica:
I Ritagli di 1000BasketBlog..
24/11/2008
Ritagli una nuova rubrica per i lettori di 1000basketblog , dove andiamo a ritagliare le cose più belle della rete .Presentiamo oggi http://www.profumodivaniglia.com/ , un blog interessante curato da un Goriziano in America che ha creato un sito dove si possono gustare anche numerose interviste audio a campioni nba.Belle anche le letture delle sue scritture di vita quotidiana , vivendo i riferimenti di new york . Collabora anche con Basketnet e ha collaborato in passato per il Messagero Veneto.Ora vive come dice lui stesso “nelle mani di Dio” , e scrive di pallacanestro ...
BELINELLI NEL N.J:QUASI CI SIAMO
(tempo di lettura 1’11”. Scritto ascoltando Buena Vista Social Club con De Camino a la Vereda)
Preso alla distanza, non ci resta che aspettare. Dicono che Don Nelson fa i capricci, anzi con o senza Radiohead a portata di mano - concordo con quanti li vogliono inserire nelle prime venti band di tutti i tempi - si fa prima ad aspettare che si alzi con il piede giusto. Poi e' fatta, Beli ai Nets e domani e' in altro giorno. Unico rischio in chiave futura, le rotazioni del nanerottolo Frank, uno che con quei suoi cambi con l'orologio, e' in grado di spaccare i ritmi quando meno te lo aspetti.Di fatto, meglio lui che Sam Mitchell, visto che mentre lo staff dei Belinelli aspetta il via libera da San Francisco, Toronto e Gherardini non demordono e rimangono alla finestra per cercare di portare in Canada il secondo italiano.
Intanto, ritornando al Bel Paese, tra la schiena di Gallinari che non gioca per almeno sei settimane - un cinque basso a quanti lo volevano out per tutta la stagione - e il movimenti di mercato di Belinelli, chi se la gode e' un Bargnani che mi ricorda molto il primo vero Nowitzki, visto che l'ultimo paga ancora i fantasmi di Wade, Riley, Shaq e un titolo che sembrava giá vinto.Un Bargnani che gioca una pallacanestro finalmente solida, convinto e forte anche di questo nuovo ruolo che toglie qualche scheletro nell’armadio a Sam Mitchell: Bargnani da numero tre non e’ mai stata una bestemmia, ma evidentemente i tempi logici non sono sempre gli stessi.Ma meglio cosi’, anche perche’ la Dallas che questa sera si e’ presentata in quel del Madison Square Garden, pare essere una squadra ancora con delle ferite aperte. Forse, ma lo dico con il coseno di poi, e’ tutta colpa di quel control game nato dalla sconfitta contro Miami. Non appena questa squadra comincia a correre infatti, cambia tutto, ma veramente tutto.
Il resto e’ solo storia dei giorni nostri, con l’emozione di ammetere che Jason Kidd in campo mi regala sempre un sorriso. Con la consapevolezza che Allen Iverson a Detroit sembra avere intenzioni serie, ma come sempre per tutto questo c’e’ ancora tempo.
DA http://www.profumodivaniglia.com/
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