
SERVE LA ZAMPATA DELL’ORSO PER FERMARE I LUPI VERBANI
“Su la testa Treviglio!” Lo chiede a gran voce la tifoseria, delusa dalla sconfitta maturata ad Ozzano; lo pretende la società, conscia che i mezzi a disposizione dalla squadra valgano ben altri risultati; lo devono volere i giocatori, per dare un segnale di svolta, forte, alla stagione biancoblu. Una vittoria al PalaFacchetti contro la Paffoni Omegna già di per se potrebbe rappresentare un buon… trampolino di (ri)lancio, in attesa che anche in trasferta la Co.Mark brutta e senz’anima vista all’opera domenica lasci spazio ad una squadra unita, motivata e grintosa.
Mancano, nella classifica trevigliese, i due punti lasciati per strada ad Osimo quando probabilmente l’eccessiva euforia per un precampionato tutto sommato positivo avevano indotto a pensare che alla Co.Mark bastasse “giochicchiare” sul campo marchigiano per aver ragione dell’avversario. Niente di più sbagliato: i biancoblu hanno preso una sonora lezione. Diversa storia, invece, per le altre tre trasferte perse. Se a Bologna, contro la Fortitudo, e a Forlì, campo infausto per i trevigliese nelle recenti stagioni in regular season, i favori del pronostico erano tutti per le formazioni emiliane, la sensazione è che a Ozzano sarebbe bastato un po’ più di cattiveria agonistica per strappare il risultato positivo. Ma tant’è, parliamo di campi ostici (se non proibitivi, leggasi PalaDozza) e avversarie altrettanto toste che in casa difficilmente lasceranno strada ai quintetti ospiti.
Pesano di più, e qui tutti sono d’accordo, i due punti sfumati a fil di sirena nel derby casalingo contro la Leonessa Brescia. Una sconfitta bruciante perché ha permesso ad una diretta concorrente per i playoff di violare il “fortino” del PalaFacchetti. Dalla leonessa al lupo verbano il passo è breve. Domenica la Paffoni Omegna si presenterà sul parquet trevigliese con l’intenzione di “azzannare” l’orso e metterlo al tappeto. Contro i suoi ex compagni di squadra vorrà ben figurare il pivot romano Lele Rossi, “Il Gladiatore” osannato per una stagione e mezzo dalla curva Rangers. Gli daranno man forte il play Marco Carra (colpo estivo della Paffoni), l’ex guardia di Casalpusterlengo Pierpaolo Picazio, le ali Scrocco e Caruso e l’ala-post Ferraro. Il quintetto di coach Andrea Da Prato è tra i più attrezzati per lottare nelle posizioni di vertice anche se, sin’ora, i risultati ottenuti (sconfitte con Forlì, Ozzano e Fidenza) non hanno rispecchiato l’effettivo valore del roster anche se la vittoria di domenica contro Brescia (74-70, con 28 punti di Picazio e 15 di Rossi che ha strappato anche 11 rimbalzi) ha sicuramente ridato morale ai rossoverdi.
E la Co.Mark? Sono in molti a chiedersi con che spirito la formazione di coach Simone Morandi affronterà questa importante sfida. Il recupero di capitan Davide Reati sembra ormai completato al meglio, Minessi e Moruzzi garantiscono intensità e grinta e Demartini deve solo continuare la striscia di buone prestazioni iniziata con Montecatini, proseguita con Riva del Gara e, nonostante il ko, confermata anche ad Ozzano. Ci si aspetta molto anche dalla coppia di talenti De Min e Da Ros, chiamati a garantire profondità al gioco biancoblu che sin’ora è risutato deficitario sotto canestro con Zanella autore di prestazioni altalenanti e Degli Agosti… non pervenuto nelle ultime due gare (Riva e Ozzano) a cavallo della sosta prevista dal calendario a 15 squadre.
Il problema non è di semplice soluzione… Contro un pivot di categoria come Rossi servirà serrare le maglie anche in difesa e lottare con le unghie e con i denti per un rimbalzo in meno da concedere al quintetto ospite. Il saldo negativo (40-29) delle carambole, infatti, è stato uno dei motivi che ha portato alla sconfitta della Co.Mark in terra emiliana.
L’orso torna nella sua “tana” di via del Bosco e aspetta al varco il lupo verbano. Basterebbe una zampata, secca, decisa e ben assestata per rialzare la testa e conquistare i due punti, una scorta di miele preziosa in vista del rigido inverno che aspetta i biancoblu, tra il gelo delle montagne trentine e la temibile bora del golfo di Trieste.
STEFANO RIVOLTELLA
“Su la testa Treviglio!” Lo chiede a gran voce la tifoseria, delusa dalla sconfitta maturata ad Ozzano; lo pretende la società, conscia che i mezzi a disposizione dalla squadra valgano ben altri risultati; lo devono volere i giocatori, per dare un segnale di svolta, forte, alla stagione biancoblu. Una vittoria al PalaFacchetti contro la Paffoni Omegna già di per se potrebbe rappresentare un buon… trampolino di (ri)lancio, in attesa che anche in trasferta la Co.Mark brutta e senz’anima vista all’opera domenica lasci spazio ad una squadra unita, motivata e grintosa.
Mancano, nella classifica trevigliese, i due punti lasciati per strada ad Osimo quando probabilmente l’eccessiva euforia per un precampionato tutto sommato positivo avevano indotto a pensare che alla Co.Mark bastasse “giochicchiare” sul campo marchigiano per aver ragione dell’avversario. Niente di più sbagliato: i biancoblu hanno preso una sonora lezione. Diversa storia, invece, per le altre tre trasferte perse. Se a Bologna, contro la Fortitudo, e a Forlì, campo infausto per i trevigliese nelle recenti stagioni in regular season, i favori del pronostico erano tutti per le formazioni emiliane, la sensazione è che a Ozzano sarebbe bastato un po’ più di cattiveria agonistica per strappare il risultato positivo. Ma tant’è, parliamo di campi ostici (se non proibitivi, leggasi PalaDozza) e avversarie altrettanto toste che in casa difficilmente lasceranno strada ai quintetti ospiti.
Pesano di più, e qui tutti sono d’accordo, i due punti sfumati a fil di sirena nel derby casalingo contro la Leonessa Brescia. Una sconfitta bruciante perché ha permesso ad una diretta concorrente per i playoff di violare il “fortino” del PalaFacchetti. Dalla leonessa al lupo verbano il passo è breve. Domenica la Paffoni Omegna si presenterà sul parquet trevigliese con l’intenzione di “azzannare” l’orso e metterlo al tappeto. Contro i suoi ex compagni di squadra vorrà ben figurare il pivot romano Lele Rossi, “Il Gladiatore” osannato per una stagione e mezzo dalla curva Rangers. Gli daranno man forte il play Marco Carra (colpo estivo della Paffoni), l’ex guardia di Casalpusterlengo Pierpaolo Picazio, le ali Scrocco e Caruso e l’ala-post Ferraro. Il quintetto di coach Andrea Da Prato è tra i più attrezzati per lottare nelle posizioni di vertice anche se, sin’ora, i risultati ottenuti (sconfitte con Forlì, Ozzano e Fidenza) non hanno rispecchiato l’effettivo valore del roster anche se la vittoria di domenica contro Brescia (74-70, con 28 punti di Picazio e 15 di Rossi che ha strappato anche 11 rimbalzi) ha sicuramente ridato morale ai rossoverdi.
E la Co.Mark? Sono in molti a chiedersi con che spirito la formazione di coach Simone Morandi affronterà questa importante sfida. Il recupero di capitan Davide Reati sembra ormai completato al meglio, Minessi e Moruzzi garantiscono intensità e grinta e Demartini deve solo continuare la striscia di buone prestazioni iniziata con Montecatini, proseguita con Riva del Gara e, nonostante il ko, confermata anche ad Ozzano. Ci si aspetta molto anche dalla coppia di talenti De Min e Da Ros, chiamati a garantire profondità al gioco biancoblu che sin’ora è risutato deficitario sotto canestro con Zanella autore di prestazioni altalenanti e Degli Agosti… non pervenuto nelle ultime due gare (Riva e Ozzano) a cavallo della sosta prevista dal calendario a 15 squadre.
Il problema non è di semplice soluzione… Contro un pivot di categoria come Rossi servirà serrare le maglie anche in difesa e lottare con le unghie e con i denti per un rimbalzo in meno da concedere al quintetto ospite. Il saldo negativo (40-29) delle carambole, infatti, è stato uno dei motivi che ha portato alla sconfitta della Co.Mark in terra emiliana.
L’orso torna nella sua “tana” di via del Bosco e aspetta al varco il lupo verbano. Basterebbe una zampata, secca, decisa e ben assestata per rialzare la testa e conquistare i due punti, una scorta di miele preziosa in vista del rigido inverno che aspetta i biancoblu, tra il gelo delle montagne trentine e la temibile bora del golfo di Trieste.
STEFANO RIVOLTELLA
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