
L'EDITORIALE DI GER.FO
Dopo nove turni di Campionato ed otto gare disputate, con soli 3 successi, tutti centrati tra le mura amiche del PalaFacchetti a spese di compagini di obbiettivamente basso profilo come Fidenza, Montecatini Terme e Riva del Garda, è possibile fare una analisi della situazione della Co.Mark Treviglio.
Premettendo che i giudizi riguardano solo l’aspetto tecnico-tattico ed assolutamente mai la sfera personale del giocatore, mi sembra sia abbastanza chiaro che il problema più evidente del team affidato alla guida tecnica di Simone Morandi sia a mio modestissimo ed opinabilissimo parere, in cabina di regia e non certo nel reparto lunghi. Pur non essendo una coppia di altissimo profilo, quella formata da Zanella e Degli Agosti, non è certamente peggiore rispetto a tante altre.
Ricordiamo che la tendenza del Campionato Cadetto d’Eccellenza è quella di vedere eccellere formazioni dotate di lunghi agili e non di ruolo; Vigevano nella passata stagione, Ozzano e Forlì in quella in corso, sono esempi eloquenti. Delle squadre d’alto bordo solo la Fortitudo Bologna ha un vero big man che fà la differenza come Cittadini, mentre altre compagini che presentano il cosiddetto centrone, come ad esempio Omegna e Brescia, con Rossi ed Alberti, non ne stanno ricavando grande beneficio. Taluno fà presente che ad Ozzano la Co.Mark abbia perso la battaglia a rimbalzo; dato statisticamente corretto che però non considerà il numero altissimo di tiri da due sbagliati dai trevigliesi.
A mio parere il problema più grosso della Co.Mark è in cabina di regia. Daniele Demartini è un play da corsa, dinamico, ma con scarsa propensione alla costruzione del gioco, che completerebbe al meglio una coppia formata con un vero e proprio passatore. Milani invece era ed al momento è ancora, malgrado sforzi e speranze, una guardia con buona propensione al tiro ed alla realizzazione, ma assoluta incapacità di costruire gioco con evidente mancanza di timing nei passaggi. Ed è proprio questa mancanza, ormai conclamata, di timing nei passaggi e di capacità di costruire gioco, che costringe quelli che dovrebbero essere e sono i terminali offensivi biancoblù (Da Ros, De Min, Minessi, Moruzzi, Reati) a troppe conclusioni forzate ed affrettate, e quindi a bassa percentuale.
A questa squadra manca un playmaker che si completi al meglio con Demartini.
(GER.FO)
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